Brindisi spumeggianti rigorosamente territoriali

Riccardo Isola - In alto i calici, rigorosamente emiliano romagnoli, per dire addio a questo «pandemico» 2020. Che sia pesce o carne, che sia solo per il brindisi di mezzanotte o per un brindisi domestico, non mancano le possibilità di fare «cin cin» briosamente allegri con prodotti che provengono dalle aziende del territorio. Vino ma non solo, ecco alcuni nostre indicazioni per provare a lasciarsi alle spalle questo «brutto» 2020 all’insegna della giocosità di sorso. Non solo vino, si diceva, perché per fortuna non ci sono solo bollicine tradizionali. Quest’anno, infatti, suggeriamo anche paio di produzioni brassicole che sapranno emozionare. Partiamo con l’edizione speciale dell’«Amarcord», birra realizzata dall’omonimo birrificio artigianale, che è una vera e propria freccia al cuore. Realizzata con ingredienti straordinari tra cui spiccano i lieviti di Champagne, il succo spremuto a freddo di visciole e prugnolo e miele d’acacia e millefiori. Si presenta di un colore ambrato con riflessi rosati e acquista un’eleganza di beva straordinaria grazie alla rifermentazione in bottiglia con lievito di Champagne. Fresche e delicate sensazioni di frutta, spezie e vino, destabilizza il sorso soprattutto per la sua ammaliabile freschezza e fragranza. Il secondo suggerimento è quello della birra «Nadèl» speciale del birrificio Valsenio. Una birra che alla sua già suadente caratteristica di essere un’ambrata celebrativa in cui emerge una sorniona rotondità di corpo, toni dolci di nocciole e frutta secca, ben bilanciati da un amaro spiccato, acquista particolarità data da un tocco di geniale contaminazione. A dare quel suo quid aggiunto, infatti, sono le noti elegantissime e suadenti dovute al fatto che viene ripassata sulle erbe aromatiche di distillazione del gin Tuono dell’omonima distilleria faentina. Un tripudio di gusto, consistenze e rimandi che non deluderà anche i palati più esigenti. 
Entrando invece nella dimensione vitivinicola, per questo fine d’anno sono diverse le «bollicine» made in Romagna che potranno rendere simpatico e gustoso il brindisi di mezzanotte. Tra le tante noi suggeriamo il «Metodo Classico» della Tenuta Masselina di Castel Bolognese. Una finezza di perlage che nasce da uve di Grechetto gentile (Pignoletto) che producono un vino elegante, raffinato, educato al palato con note fruttate e delicatamente amaricanti perfette per accompagnarsi a piatti di pesce ma anche perfetto come vino da brindisi di fine anno. Altro ottimo prodotto è senza ombra di dubbio il «Metodo Classico» della Tenuta Pertinello. Un Blanc de Noirs da Galeata elaborato con le uve di Sangiovese raccolte a inizio vendemmia. Poco dosato e lungamente affinato sui lieviti, è un metodo classico perfetto per l’aperitivo e la tavola in cui eleganza, freschezza e mineralità lo rendono un sorso di grande finezza. 
Sul mondo cosiddetto ancestrale due sono i suggerimenti che proponiamo. Il primo è il freschissimo, quasi citrino, vino «Ramba» della cantina Randi di Fusignano nella bassa ravennate. Spumante simpatico e giovanile ottenuto dalla rifermentazione in bottiglia senza sboccatura delle uve Famoso. Un tripudio di frutta a buccia verde, tocco di salvia e grande freschezza agrumata. L’altro è «Indigeno» della Cantina Ancarani di Faenza. Un vino campestre, rustico che però esprime delicatezze e bevibilità assoluta. Prodotto da uve bianche questo prodotto si concretizza in sorsi che sanno di succo d’uva, lieviti e note officinali educate. Per chi ama la suadenza del perlage secco, molto secco, allora il suggerimento non può che cadere sul «Nespoli Pas Dosé» metodo classico di Poderi del Nespoli. Nasce dalla «formula» champenoise classica con Pinot noir e Chardonnay. Un’interpretazione di stile in cui florealità e agrume si fondono con echi di canditi (cedro) e panificazione. Bellissima la freschezza con finale abbastanza lungo e persistente. Altro interprete meraviglioso del savoir faire spumantistico romagnolo è il «Resiliente» della cantina Leone Conti di Faenza. Prodotto con Sangiovese e Centesimino e oltre 20 mesi sui lieviti, esplode in bocca con echi di melograno e fiori a petalo rosa, in cui eleganza del perlage, freschezza e dose verde accarezzano il palato lasciando quella intrigante nota di gesso bagnato tipica dei grandi Metodo classico. Permetteteci infine di uscire un secondo dalla Romagna per approdare nella terre del Lambrusco. Da qui non possiamo non esprimere grande ammirazione per «Leclisse» Lambrusco di Sorbara Doc Cru secco frizzante della cantina Paltrinieri. Bollicine educatamente fragranti si accompagnano a taglienti freschezze da sottobosco, croccantezze di sorso con note agrumate ridenti e frugali sono perfette per chiudere con quel minimo di felicità un anno così «triste» e austero.
Buon anno!