Boni, Bisio, Ghini e Ruffini tra Faenza e Russi

Romagna | 09 Febbraio 2024 Cultura
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Federico Savini
Settimana decisamente piena di grandi nomi che calcheranno i palcoscenici della nostra provincia, questa che si apre sul versante del teatro. Dall’epica alla commedia, da un maestro del monologo comico a un titano del teatro riletto in chiave dialettale, fino alla danza internazionale dalle attitudini più contemporanee, si può ben dire che nei prossimi giorni gli amanti del teatro in provincia di Ravenna avranno l’imbarazzo della scelta.

FAENZA
La ricchissima settimana del Masini di Faenza partirà con le tre repliche di Quasi amici, commedia adattata da Alberto Ferrari dall’omonimo film di Eric Toledano e Olivier Nakache che vedrà in cena Massimo Ghini e Paolo Ruffini da venerdì 9 a domenica 11 febbraio, ogni sera alle 21. Si racconta di un uomo agiato, intelligente e affascinante, che vive di cultura e soddisfa il proprio ego narcisistico col cervello più̀ che con il corpo, che in effetti esce decisamente malmesso da una caduta che poteva costargli anche la vita. E che incontra per caso un altro uomo, che entra ed esce di galera grazie a u altro genere di cultura, costruito fra la strada e i film di serie b; uno che preferisce usare il corpo e lasciare il cervello quieto nelle retrovie. Quando si incontrano non sanno di possedere un dono che ognuno può donare all’altro: la leggerezza.
E ci sarà di certo leggerezza, ma probabilmente anche molta profondità, tra le parole de La mia vita raccontata male di Francesco Piccolo, che martedì 13 porterà al Masini il grande Claudio Bisio con il più personale e al tempo stesso letterario dei monologhi. In scena con i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino, Bisio porterà sul palco un vero romanzo di formazione, un po’ catalogo degli inciampi e molto dell’allegria del vivere. «Se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi - dice lo stesso Bisio -, quando guardiamo all’indietro la strada è ben segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali». Attingendo dal patrimonio letterario di Francesco Piccolo, lo spettacolo si dipana in un’eccentrica sequenza di racconti e situazioni che inesorabilmente costruiscono una vita che si specchia in quella di tutti. Dalla prima fidanzata alle gemelle Kessler, dai mondiali di calcio all’impegno politico, dall’educazione sentimentale alla famiglia, dall’Italia spensierata di ieri a quella sbalestrata di oggi, fino alle scelte professionali e artistiche che inciampano in Bertolt Brecht o si intrecciano con Mara Venier.
Da segnalare che venerdì 9, alla Casa del Teatro di via Oberdan, per la stagione curata dai Due Mondi andrà in scena Saluti dalla Terra del Teatro dell’Orsa, spettacolo incentrato sui cambiamenti climatici e la questione ambientale, a partire dalle voci, quelle degli animali che stanno scomparendo, ma anche quelle della protesta e dell’indignazione, e dei suoni dei materiali che hanno inquinato il mondo. Oltre alle lingue e musiche tradizionali di diversi Paesi della Terra che vengono dal Golden Record, un disco che venne inviato nel 1977 a bordo delle due sonde spaziali Voyager.

RUSSI
Reduce – per lo meno virtualmente - dal successo televisivo de La lunga notte, Alessio Boni tornerà a calcare il palcoscenico del teatro Comunale di Russi mercoledì 14 febbraio, alle 20.45, come protagonista di Iliade. Il gioco degli dèi, a cura della compagnia del Quadrivio, che vide già Boni protagonista a Russi con I Duellanti. Liberamente ispirato all’Iliade di Omero, il testo di Francesco Niccolini vede in scena Boni con la bravissima Iaia Forte e un nutrito gruppo di attori, nei panni dei capricciosi, vendicativi e letteralmente disumani dèi immortali. Solo che qualcosa è cambiato: sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore, hanno perso i loro poteri e non si incontrano da secoli. Oggi un misterioso invito li riunisce tutti. Ma chi li ha invitati? E per quale motivo?

RAVENNA
È tempo di grande danza contemporanea al teatro Alighieri di Ravenna, dove sabato 10 febbraio (alle 21) e domenica 11 (alle 15.30) tornerà la Company Wayne McGregor con lo spettacolo Autobiography, che si avvale delle modernissime musiche in elettronica hd della compositrice Jlin. Questo è un primo motivo per non perdersi la nuova tappa ravennate di McGregor e della sua blasonata compagnia, che ha elaborato questa nuova coreografia traendo spunto dalla creatività di tutti i danzatori, ai quali è stato chiesto di riprendere vecchi scritti e memorie personali che hanno segnato le loro vite. Dalle 23 coppie di cromosomi del genoma dello stesso McGregor è stato elaborato un algoritmo che determina, ogni volta in modo diverso, quali danzatori dovranno andare in scena e in quale ordine. Come a dire che la vita la riscriviamo ogni giorno, e non esistono un inizio e una fine predeterminati.

LUGO
Non pretende di richiamare le stesse folle, ma è ugualmente non perdere il nuovo appuntamento della rassegna teatrale che la direzione del Rossini ha organizzato negli spazi delle Pescherie della Rocca di Lugo. Domenica 11 febbraio toccherà al bravissimo attore romagnolo Denis Campitelli, allievo di Franco Mescolini, con il suo A trebbo con Shakespeare. E si parte naturalmente dall’usanza dei trebbi romagnoli, ritrovi serali tra contadini nelle stelle, dove raccontarsi storie attorno al lume di una lanterna. Qualcuno dice che le storie più raccontate fossero storie di spiriti, anche perché si pensava che di notte questi ultimi si potessero vedere e sentire. Ed ecco che ai giorni nostri, nel ristrutturare una vecchia casa colonica, proprio nell’anfratto del muro di una stalla, il nostro Campitelli ritrova un vecchio manoscritto. Che racconta degli spiriti di Amleto, Romeo e Giulietta, Otello. È insomma Shakespeare riscritto da poveri contadini, rigorosamente in dialetto romagnolo.
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