Bologna, Tanti i premi ai locali romagnoli per le migliori carte del vino

Riccardo Isola - La Romagna si comporta bene per quanto concerne la valorizzazione dei vini del territorio. Lo confermano i numerosi premi ricevuti durante l’ultima edizione di Enologica durante la quale si è tenuta la premiazione di «Carta Canta». Il concorso, indetto dall’Enoteca regionale mira ad avvalorare e riconoscere l’impegno di chi crede nella tipicità del territorio e arricchisce la propria carta dei vini con specialità della regione.
Nella terra del Passatore i riconoscimenti sono andati, per la categoria «Miglior Carta Enoteca» alla Cantina Calderoni di Ravenna e all’enoteca La Plita di Riccione.  La «Miglior Carta Ristorante» è invece andata alle imolesi ‘Hostaria 900 Osteria del Vicolo Nuovo da Ambra e Rosa, al ristorante Petito di Forlì, all’Osteria dei Frati di Roncofreddo (Fc). Il premio «Miglior Carta Osteria» vede tra i vincitori: Officine del Sale di Cervia, l’Antica Osteria Al Gallo 1909 di Ravenna e La Sangiovesa di Santarcangelo di Romagna (Rn). Mentre miglior Carta Hotel in Romagna è andata al Vecchio Convento di Portico di Romagna (Fc), il Cappello di Ravenna e I Tre Re di Poggio Berni (Rn). Per gli Agriturismi vincitori sono Casina Pontormo di Bertinoro (Fc) e Badia della Valle di Marradi (Fi) il quale ha anche ricevuto il riconoscmento di Ambasciatore dell’Emilia Romagna in Italia. Non è mancato il premio per la miglior proposta «Focus Territorio» aggiudicata a Paco e chi Burdel di Bora di Mercato Saraceno (Fc). Infine la miglior carta allo stabilimento/ristorante balneare è stata riconsociuta all’Osteria del Sole di Cesenatico (Fc) e al Salsedine367di Lido di Savio (Ra).
Un premio importante è infine andato a Faenza al ristorante con locanda «Casa Spadoni» che si è portato a casa il riconoscimento di «Innovazione e Comunicazione» con la seguente motivazione: «ottimo progetto di valorizzazione, promozione e comunicazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio. Apprezzata la proposta di una cucina autarchica, preparata con materie prime auto-prodotte e basata su una filiera corta, certa e garantita».