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Sono ripartiti il 5 settembre per Rimini dopo essere stati dimessi dall'ospedale di Sassari i genitori di Samuel Imbuzan, il bimbo di 10 anni morto per l'esplosione del camper mentre si trovava in vacanza in Sardegna. Nel frattempo procede l'indagine per omicidio colposo ed è emerso che il fornello dal quale è partita la fiammata che ha devastato il camper dei genitori del piccolo e quello di due amici in vacanza con loro era proprio di questi ultimi poi allontanatisi dalla Sardegna e già rientrati in Romania dopo essere stati sentiti dai carabinieri. L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Sara Martino che ha fatto sequestrare il fornello da cucina il cui tubo che era collegato alla bombola in maniera poco sicura, si sarebbe sganciato mentre il fuoco per un barbecue era acceso all'esterno del veicolo. La fiammata avrebbe raggiunto la bombola facendo esplodere il camper al cui interno si trovavano Samuel e la madre. Quest'ultima è riuscita ad uscire invece Samuel è morto all'interno nonostante il disperato tentativo del padre di salvarlo. L'uomo, gettandosi nel fuoco, ha riportato ustioni sul 40% del corpo. Sotto la lente degli inquirenti anche il luogo dove la famiglia e gli amici si erano fermati con i camper,la spiaggia di Bados tra Olbia e il Golfo Aranci, un'area vietata. Rientrati a Rimini dove abitano, i genitori di Samuel aspettano il nulla osta per i funerali del bambino e il padre dovrà proseguire la terapia di riabilitazione preso il centro ustionati del "Bufalini" di Cesena.
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