Bertinoro, domenica 11 ottobre quarta edizione del concorso nazionale per celebrare l’Albana

Romagna | 10 Ottobre 2020 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Torna, domenica 11 ottobre, il nuovo Master Romagna Albana. Appuntamento arrivato alla sua quarta edizione in cui si confronteranno, a suon di domande e performance di servizio e di prove dell’arte della sommellerie, 14 sommelier Ais provenienti da quattro regioni d’Italia. Un concorso che acquista anno dopo anno sempre maggior interesse, al di là del premio in denaro messo in palio (2 mila euro) e il titolo di ambasciatore del primo vitigno a bacca bianca Docg d’Italia, che denota come la regina dei vitigni romagnoli, l’Albana, genera interesse e curiosità anche professionale. Vitigno che crea una versatilità di stili e interpretazioni (secco, dolce, passito, spumantizzato e in anfora), e che, finalmente, grazie al lavoro costante dei vignaioli ha permesso di iniziare a fargli superare quello stereotipo che la voleva essere madre di «vini dolci da accompagnare alla ciambella». Per carità continuano a esistere ottime variazioni sul tema, ma oggi l’Albana rientra senza conflitti di inferiorità tra i grandi bianchi italiani. Due recenti riconoscimenti lo testimoniano: la guida «Emilia Romagna da bere e da mangiare» di quest’anno che ha assegnato un terzo delle eccellenze (20 su 60 di punteggio massimo) ad Albana; i Tre Bicchieri Gambero Rosso 2021 con due Albana a fregiarsi il riconoscimento su 8 vini premiati in Romagna. 

VINO SIMBOLO E IDENTITARIO
Il Romagna Albana è il primo vino bianco in Italia ad aver ottenuto la Docg (1987). A connotarlo e a renderlo inimitabile è la sua identità territoriale: i vitigni dell’Albana crescono in un’area di circa 900 ettari che si estende fra le colline del cesenate e quelle a sud di Bologna. Un centinaio le cantine produttrici, che ogni anno, producono circa 700.000 bottiglie (ma potenzialmente si potrebbe arrivare a due milioni). In questo contesto, da sempre un posto di riguardo lo occupa la produzione delle colline di Bertinoro, per le quali gioca un ruolo decisivo la presenza dello Spungone, la roccia scaturita da una barriera corallina preistorica. Lo Spungone costringe le radici delle viti a penetrare in profondità aggrappandosi alle rocce del sottosuolo, regalando così ai vini caratteristiche di grande pregio.

IL MASTER EDIZIONE 2021
E tra i primi a credere nella rinascita dell’Albana c’è Ais Romagna che da quattro anni organizza questo evento che mette a confronto i principali appassionati. A sfidarsi saranno 14 sommelier degustatori (la scorsa edizione erano 10) impegnati fin dal mattino con le prime prove di selezione, svolte a porte chiuse. Da esse scaturiranno i 4 campioni che gareggeranno davanti al pubblico, cimentandosi nella degustazione alla cieca, mettendo in scena una vera e propria presentazione di fronte a ipotetici clienti, abbinandone i desideri gastronomici a vini prestigiosi, decantando vecchie bottiglie e rispondendo a insidiose domande.Questo evento sarà pubblico, ore 16, e si terrà nella Chiesa di San Silvestro. A decretare il vincitore, valutando le capacità di degustazione, comunicazione e racconto, competenza, studio e conoscenza dei vini, sarà una giuria di esperti, composta da rappresentanti della somellerie nazionale e del Consorzio Vini di Romagna. Ne fa parte, anche il vincitore dell’edizione precedente del Master. Una ulteriore giuria formata da produttori determinerà un Premio al miglior sommelier comunicatore del Romagna Docg Albana scelto fra i quattro finalisti.
 
I 14 FINALISTI IN GARA
La sorpresa tra i partecipanti del concorso di quet’anno è nella provenienza dei concorrenti con una netta predominanza di toscani. Sonoinfatti cinque i sommelier che arrivano dalla patria del Chianti: Costanza Benedetta da Arezzo, Natalia Monchi da Montecatini, Davide Ritrovati da Empoli, Giuseppe Summa da Firenze e Clizia Zuin da Prato. Segue la Romagna con la partecipazione di Luca Bubbolini (Cesenatico), Andrea Delorenzi (Ravenna), Riccardo Ravaioli (Faenza), Marco Saiani (Conselice); tre dall’Emilia: Isacco Giuliani (Ferrara), Giorgio Salmi (Ferrara) e Fabio Vezzani (Reggio Emilia). Presenze anche da Veneto con Alberto Novarini (Verona) e Trentino con Andrè Senor (Laion in provincia di Bolzano).

L’ALBO D’ORO DEL MASTER
In attesa di conoscere chi sarà il quarto ambasciatore, l’albo d’oro vede nella prima edizione, quella del 2017, aggiudicarsi il titolo il romagnolo Marco Casadei, seguito, l’anno seguente dal molisano Carlo Pagano per arrivare all’edizione 2019 che ha visto trionfare un altro sommelier romagnolo, Gilles Coffi Degboe. 

Torna anche il concorso itinerante «Albana Dèi», premiazione a dicembre 
Posticipato di alcuni mesi, fra ottobre e novembre prenderà vita l’ottava edizione «Albana Dèi», l’evento ideato e curato da Carlo Catani e Andrea Spada e organizzato dal Consorzio Vini di Romagna, volto a valorizzare uno dei vini simbolo di questa terra. Un evento itinerante che parte l’11 ottobre (ore 15-18) a Bertinoro in piazza della Libertà nell’ambito dell’evento «Vino al Vino», si prosegue a Mercato Saraceno in piazza Mazzini, alla Torre di Oriolo dei Fichi a Faenza, a Brisighella nella terrazza ex Ristorante Gigiolè, alla Rocca Sforzesca di Dozza (date ancora da definire). A dicembre si svolgerà l’appuntamento con le premiazioni.  Sabato 10 ottobre alle 17.30 nella Chiesa di S. Silvestro a Bertinoro si terrà il convegno: «L’Albana è già realtà. Storia, leggenda e visione, in un calice divino». In tutte le location sarà presente un banco d’assaggio per dar modo al pubblico di degustare i sette vini finalisti dell’Albana Dèi. Vini finalisti selezionati da una giuria tecnica. Il responso della giuria tecnica andrà ad assegnare il premio alle migliori Romagna Albana DOP di tipologia secco; il pubblico sarà invece chiamato ad assaggiare e votare i vini finalisti per eleggere «L’Indigeno del Cuore – premio Valter Dal Pane» e votare anche altri vini ottenuti però sempre da sole uva Albana tipologia secco. Novità di questa edizione 2020 è il coinvolgimento diretto anche dei ristoranti. Le sette Albana finaliste del concorso saranno quindi anche all’interno dei ristoranti che aderiranno all’iniziativa. I clienti dei locali saranno poi chiamati a esprimere le proprie preferenze, che si andranno a sommare con i giudizi della giuria popolare e della giuria tecnica per stilare la classifica finale.
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