Bassa Romagna, i grandi eventi hanno fatto il pieno, dall'Arena di Balle al Popoli Fest

Romagna | 23 Luglio 2023 Cultura
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Federico Savini
Forse non è sorprendente, ma un po’ rassicurante sì. Dopo anni di pandemia e col flagello alluvionale dietro le spalle, i grandi eventi della Bassa Romagna, tornati finalmente alla normalità o quasi, stanno facendo il pieno di consensi, con affluenze oltre le attese e pienoni se non proprio tutte le sere, comunque molto frequenti.
Nei prossimi giorni (vedi pagina 18) il Ravenna Festival chiuderà il suo cartellone estivo con tre serate organizzate al Pavaglione, nel centro di Lugo, dopo aver toccato Russi lo scorso fine settimana, con oltre mille persone arrivate abbastanza a sorpresa sul grande prato di Palazzo San Giacomo giovedì 13 per il concerto di Fatoumata Diawara e la riuscita (con circa 2mila persone) del «rave di musica classica» che per 8 ore ha risuonato sulla campagna russiana nella notte di sabato 15.
Quanto all’Arena delle Balle di Primola, a Cotignola, l’edizione 2023 è stata indirettamente toccata dall’alluvione, che ha reso non utilizzabili gli argini (e quindi lo spazio, ad esempio, della «Golena dei poeti»), con l’inglobamento nel percorso del «Teatro serra» del vivaista Savini, distante qualche centinaio di metri dall’Arena ma in grado di ospitare eventi. «Uno spazio che attira soprattutto in funzione degli eventi - spiega Mario Baldini di Primola -, ha ospitato anche 150 persone e la disponibilità è stata generosa, per  organizzare tutti gli eventi».
Da sempre Arena delle Balle significa eventi - alcuni andati benissimo, vedi le circa 1500 persone per Cristina Donà sabato 15, il migliaio per Andrea Pennacchi la sera dopo e la bella affluenza anche per i Mariposa -, ma anche land art, ossia l’attrattiva più peculiare del magico spazio effimero ricreato da Primola. «Il veliero, in particolare, è stato una scommessa vinta - dice Baldini -, con la straordinaria performance di Bad Pritt e il suggestivo lavoro sui Pink Floyd. E non posso che lodare il resto delle opere, in particolare la bellezza e l’organizzazione dello spazio bimbi. La prima sera dell’Arena, quella “esplorativa”, senza eventi, alla scoperta della sola land art, richiama non più di 500 persone, ma va benissimo così, ci sono per tutta la sera quell’intimità e quella spontaneità che ritroviamo anche nelle altre serate, quando finisce l’attrazione principale. È sempre bello anche riscontrare le opinioni entusiastiche degli artisti che si esibiscono in questo scenario dietro al quale lavorano, volontaristicamente, circa 140 persone».
Tra fine giugno e inizio luglio è poi tornato a Bagnara «nella sua collocazione stagionale naturale», dopo gli spostamenti a causa del Covid, il Popoli Pop Cult Festival, anch’esso baciato da un grande successo. Una quindicesima edizione con il focus sulla Thailandia, la doverosa raccolta fondi «Romagna tè Bota», insieme a quella dei gemelli tedeschi, e poi una grande partecipazione di stand gastronomici (24, un record).
«Il festival nasce per celebrare l’accoglienza e l’unione dei popoli e circostanze come l’alluvione – commenta il sindaco Galli - dimostrano come questa unione sia un fatto più che concreto nella nostra realtà».
Il direttore artistico Massimo Bellotti sottolinea che «pur con qualche dubbio, soprattutto per l’alluvione che avevamo alle spalle, abbiamo scelto di organizzare comunque la festa e nuovamente a fine giugno. A parte qualche problema col maltempo il venerdì sera, l’edizione di quest’anno è andata benissimo, con un vero boom nel fine settimana. Voglio evidenziare la generosità di molto stand, che hanno donato fondi per i danni subiti dai bagnaresi e l’intera festa si è tenuta proprio nel segno della solidarietà e di una ripartenza concreta, con il sorriso».
Tra l’altro, il progetto Popoli 2023, presentato dal Comune di Bagnara al bando regionale su pace, intercultura, diritti, dialogo interreligioso e cittadinanza globale è risultato il migliore della Regione, classificandosi davanti a Comuni di dimensione molto maggiore e aggiudicandosi 20mila euro. «Un segnale concreto che la Regione ha capito il valore del nostro progetto - conclude Bellotti - e uno stimolo in più ad andare avanti. Molte persone coinvolte, dagli stand alle altre iniziative, ci chiedono ‘appendici’ del Popoli Pop durante l’anno. È una cosa su cui ragioneremo, il progetto Popoli è sempre andato oltre la festa».
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