Basket Project e Academy, il futuro di Faenza è qui: «Vogliamo plasmare giocatori e continuare a crescere»
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Tomaso Palli
Non ce ne vorrà la vicina Bologna se, in prestito secco senza alcun vincolo, attribuiamo l’etichetta di «Basket City» a Faenza. Vuoi perché, dopo anni di rincorsa, si è riaffacciata in A1 femminile con l’E-Work, vuoi perché il massimo livello sportivo che ha vissuto la città manfreda lo deve proprio alla pallacanestro con la doppia Coppa Italia, nelle stagioni 2006/2007 e 2008/2009, sempre al femminile. Per raggiungere questi traguardi e, chissà, magari superarli la strada intrapresa è quella giusta: creare scuole, o per meglio dire settori giovanili, in grado di far crescere giovani cestisti con l’ambizione di puntare ad una prima squadra, maschile o femminile che sia. Le due realtà principali, nate quasi contemporaneamente nell’oramai lontano 2015 e quindi entrate nel settimo anno di attività giovanile, sono il Faenza Basket Project e la Raggisolaris Academy che, accanto ad importanti settori giovanile, garantiscono prospettive di prima squadra allettanti. E quindi: palla a due.
QUI BASKET PROJECT
Forte dell’appeal di una prima squadra femminile tornata in A1, il settore giovanile del FBP è completo, dal minibasket all’ultimo anno di under, grazie anche al supporto di Faenza Futura: «Il minibasket, sia femminile che maschile, è interamente gestito da Futura - spiega Mario Fermi, presidente del Faenza Basket Project - e sempre Futura prosegue con l’U13 e U14 femminile. Noi entriamo in gioco successivamente e quindi, al femminile, a partire dall’U15 mentre al maschile già con l’U13 e qui siamo l’unica società a Faenza ad avere tutte le annate fino agli U19, gli attuali 2003 con cui iniziammo sette anni fa». Si contano così otto campionati maschili e tre femminili, a cui aggiungere l’attività di collaborazione con Futura: «Complessivamente siamo poco oltre i 200 tesserati in Faenza Basket Project - prosegue Fermi - con circa il 60/65% al maschile e il restante 35/40% al femminile. Durante la pandemia, la perdita più grande è stata sicuramente nel minibasket perché la nostra attività, ad esclusione del lockdown, pur senza campionati e nel rispetto dei vari Dpcm, è sempre proseguita. Le defezioni che contiamo oggi, di circa 10/15 ragazzi, sono legate alla questione green pass e vaccino». Entrati nel settimo anno, il bilancio dell’attività giovanile del FBP è più che positivo: «Siamo nati dal nulla ed è andata come speravamo, ma non era scontato potesse essere così. E lo stesso vale per i risultati con due titoli regionali conquistati. Il tutto nonostante le difficoltà legate soprattutto ad una struttura non nostra». E il progetto di Faenza Basket Project non vuole fermarsi: «Con l’obiettivo di portare ragazzi e ragazze nel giro delle prime squadre, vogliamo continuare in questa attività giovanile, sportiva e sociale magari riuscendo ad ottenere una palestra nostra e continuando a dare ulteriore qualità ai nostri istruttori. Vogliamo migliorarci ma sempre seguendo i nostri valori che chiediamo ai ragazzi: lealtà, rispetto, educazione».
QUI RAGGISOLARIS
La figura di riferimento che ha promosso, creduto e portato avanti il progetto di un settore giovanile per i Raggisolaris Faenza è Cristian Fabbri, oggi presidente di quella che, a tutti gli effetti, è un’Academy: «La società Raggisolaris non aveva un settore giovanile - spiega Fabbri - volevo crearne uno di un certo spessore per dare ai bambini un qualche cosa di più strutturato e diverso rispetto a ciò che già era presente sul territorio». Raggisolaris Academy fu e, ad oggi, di strada ne ha percorsa tanta: «La nostra attività è su Faenza, Cotignola, Barbiano, Solarolo e una collaborazione a Massa Lombarda - prosegue - e l’Academy, nonostante l’assenza delle ultime due annate (U19 e U20, ndr) sfiora i 500 tesserati: ne contiamo oltre 130 nel settore giovanile, circa 260 nel minibasket, dove siamo la società con il più alto numero di tesserati della provincia di Forlì e Ravenna, e una settantina di amatori». Il grande salto di qualità della Raggisolaris Academy è arrivato con il Campus, un impianto e area sportiva gestita direttamente dall’Academy: «Ci siamo costruiti la nostra casa - ricorda Fabbri - e questo ha permesso un importante step con anche allenatori professionisti a cui aggiungere la collaborazione che abbiamo con JLab che segue i nostri ragazzi, dai cinque ai vent’anni, in un percorso motorio ed alimentare per la vita che va oltre lo sport». E il presidente Fabbri ha obiettivi chiari e concreti nel breve e lungo periodo all’alba della settima stagione: «Il mio desiderio era di dare a Faenza squadre competitive con bambini che potessero crescere in un ambiente sano, educativo. Credo che ad oggi, con anche il Campus, l’obiettivo sia stato raggiunto. A noi mancano ancora l’U19 e l’U20 e quindi, in prospettiva, ancora due o tre anni prima di completare il settore giovanile. L’obiettivo è sicuramente quello di plasmare giocatori che, tra qualche anno, possano essere in pianta stabile in prima squadra ai Raggisolaris e, non a caso, quest’anno ne abbiamo già inseriti quattro ragazzi di sedici anni. Ma è solo l’inizio».