Basket, per l'OraSì Ravenna è una bocciatura su tutta la linea: viaggio dentro la peggiore partenza in A2

Riccardo Sabadini
Che sarebbe stata un’annata complessa e piena di difficoltà, visti i presupposti estivi, lo si sapeva. Ma, e sono i numeri a dirlo, questo è il peggiore avvio di stagione nella storia recente della pallacanestro ravennate. Certamente è presto per sancire il de profundis dell’OraSì Ravenna, anche perché si sono disputate solamente tre partite di campionato, ma mai nel recente passato i giallorossi erano partiti con tre sconfitte nelle prime tre gare. Un dato non incoraggiante ma che invita alla riflessione, vista anche la delicata formula del campionato con ben cinque retrocessioni: nulla è compromesso, però occorre cambiare passo al più presto per cercare di muovere la classifica e fare scoccare la scintilla che finora è mancata.

LE ATTENUANTI
Le attenuanti non mancano sicuramente al sodalizio giallorosso: con il disimpegno economico del presidente Roberto Vianello, il budget si è contratto notevolmente diventando uno dei più bassi dell’intera A2. Come dice un luogo comune «non è un aspetto scontato ma statisticamente chi ha i soldi arriva davanti a chi i soldi non li ha», sicuramente la contrazione del budget ha inciso sulla composizione del roster ravennate, con una panchina infarcita di giovani di belle speranze e poco più e con un quintetto dove almeno due giocatori, Bonacini e Petrovic, sono chiamati a recitare un ruolo da assoluti protagonisti dopo anni da gregariato o praticantato. Altro aspetto da non sottovalutare: Lewis è sbarcato in Romagna solamente ad una settimana dal via del campionato, per cui la chimica di squadra non può certamente essere al top come la condizione fisica del centrone che comunque si è presentato con due doppie doppie nelle prime tre partite.

I NUMERI
I numeri condannano in assoluto l’OraSì: peggior difesa del campionato con 87.3 punti subiti ad allacciata di scarpa, penultimo attacco con 66.7 punti di media realizzati, ultima per valutazione media con 60, ultima per percentuale nel tiro da due punti con il 42%, penultima a rimbalzo con sole 30 carambole catturate a gara. Se è vero che i numeri non dicono tutta la verità, in questo caso certificano le difficoltà di Ravenna che in questo avvio di stagione non è mai riuscita ad arginare gli attacchi avversari concedendo troppo ed ha subito davvero troppo sotto le plance. 

LE PROSPETTIVE
È vero che sono passate appena tre partite ma è altrettanto vero che Ravenna in queste tre giornate, tolta Pistoia (al Pala De André senza un americano), ha affrontato due delle candidate alla lotta salvezza come Chieti e Cividale e ne è uscita con le ossa rotte. Domenica l’OraSì riceve Nardò ed ha una ghiotta occasione per provare a muovere la classifica, contro un altro avversario che condivide gli obiettivi stagionali dei romagnoli, e per provare a conquistare i tifosi che, nucleo storico a parte, sono scettici dopo questo avvio difficile. Va dato a tempo a Lotesoriere di lavorare con questo gruppo: i problemi sembrano più di amalgama e testa, con la squadra che alle prime difficoltà si scioglie. Certo è che tutti i giocatori sono chiamati a fare un salto di qualità, in primis Bonacini e Petrovic: scelti dalla dirigenza per essere protagonisti, finora hanno incontrato grandissime difficoltà nel ricoprire questo ruolo. Il tempo gioca dalla loro parte perché il potenziale è lì solo da vedere ma occorre invertire la rotta.