Basket, il faentino Matteo Fantinelli si racconta: "Che sofferenza fermarsi sul più bello, voglio ricominciare con la Fortitudo"

Romagna | 30 Aprile 2020 Sport
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Sandro Camerani
Solo l’emergenza sanitaria ha fermato l’escalation di Matteo Fantinelli verso le altissime sfere del basket italiano. Il playmaker faentino, infatti, al suo primo campionato di serie A1 ha confermato con la canotta della Fortitudo Bologna di essere uno dei migliori registi italiani in attività, finendo anche nel mirino delle pre-convocazioni azzurre in vista delle qualificazioni ai campionati Europei. Fantinelli non è entrato poi nell’elenco definitivo dei 16 azzurri (del tutto soggettiva e magari opinabile la preferenza per Spissu o Spagnolo), ma l’impressione è che si sia trattato di un evento solo rimandato.

LUNGA ATTESA
Nel frattempo, Fantinelli è rientrato a casa, a Faenza, non appena il massimo campionato è stato fermato, e la Fortitudo si apprestava ad affrontare la trasferta di Brescia e, come tutti i giocatori, scalpita aspettando una ripresa che pare ancora lontana: «In effetti - dice - sono tornato a Faenza appena è stata cancellata la partita con Brescia. Allenandomi e giocando a Bologna, grazie alla vicinanza con Faenza ero sempre pronto a tornare per la ripresa, ma purtroppo non ce n’è stato bisogno». Il lungo stop non è una novità assoluta e neppure lontana, purtroppo, per il play romagnolo: «Restare fermi è una sofferenza, più o meno quando si potrà tornare ad allenarsi per tutti sarà come venire fuori da un infortunio. E io ne so qualcosa, in materia, perché mi operai ad inizio giugno dell’anno scorso, poco dopo la promozione della Fortitudo in A1, e toccai la prima palla a metà settembre. In tempo per il campionato, anche se inizialmente non potevo essere al top».

CHE DEBUTTO
Ma al top Fantinelli è arrivato in fretta, tanto da fare la differenza una volta riprese in mano le redini del quintetto di Antimo Martino. A consentire alla neopromossa Fortitudo di raggiungere il settimo posto nel momento in cui tutto si è fermato, oltre al fattore-Paladozza che ha regalato vittorie eccellenti e a sorpresa come quelle su Venezia e Milano, è stata anche la buona amalgama di squadra, dentro e fuori dal campo: «Mi sento spesso con i miei compagni soprattutto, poi anche con altri ragazzi con i quali ho giocato in passato. Questa è una situazione inedita e decisamente anomala per tutti. Posso dire che, finchè abbiamo giocato, quello della Fortitudo è stato un anno quasi clamoroso, abbiamo avuto solo qualche piccolo passaggio a vuoto, ma alla prima stagione in serie A1, con un 5+5 nel roster, abbiamo anche raggiunto la finale Coppa Italia oltre che chiuso al settimo posto. Peccato che poi sia finita così, ma certamente la decisione presa è stata quella giusta, vedendo quello che sta ancora accadendo». Lo stop fa parte ormai del passato, la ripresa invece non si vede per nulla sullo sfondo: «La Fip dice che si riprenderà solo quando potrà esserci il pubblico ed è giusto, a parte il calcio che vive di diritti televisivi e può sopportare anche le porte chiuse, il basket come la pallavolo deve per forza aspettare che torni la gente nei palazzi. Se togli il pubblico al basket la situazione diventerà problematica, ma vogliamo essere ottimisti in merito».

ANCORA AQUILA
Fantinelli è stato in assoluto uno dei migliori giocatori della Fortitudo nella stagione conclusasi anzitempo, quella appunto del suo debutto in A1. Logico, anzi scontato, parlare di una sua conferma accertata con l’Aquila biancoblù, anche se è probabile che altri club del massimo campionato stiano pensando a lui: «Con la Fortitudo ho un contratto anche per la prossima stagione, penso che verranno ridiscussi tutti perché non so neanche sinceramente se abbiano valenza giuridica. Tuttavia la mia volontà è abbastanza chiara, il rapporto con questa società ed i suoi tifosi del resto è eccezionale».
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