Basket e volley, «pochi tifosi e incassi sempre più bassi» ma da marzo aumenteranno le capienze

Romagna | 12 Febbraio 2022 Sport
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C’è un numero che da mesi accompagna la stagione dei club della nostra provincia. Quel numero è il 35 e riguarda la percentuale che può entrare nei palazzetti. Quel numero sta per essere aggiornato, perchè il Governo sta lavorando a un percorso graduale che prevede la riapertura a capienza massima degli impianti. Il primo passaggio, dal 1° marzo, porterà le capienze al 60%. Ma come sta andando alle nostre squadre? Lo abbiamo chiesto ai dirigenti di E-Work, OraSì, Consar, Raggisolaris e Teodora, ponendo loro tre domande.
1. Quanto siete stati penalizzati, in termini numerici, dalle limitazioni?
2. Da punto di vista degli incassi e, di conseguenza, del bilancio, quanto ha inciso questo calo?
3. Cosa vi aspettate da qui alla fine della stagione?

1. Fermi (E-Work): «Come abbonamenti, abbiamo le stesse cifre dello scorso anno, ovvero circa 150 tessere vendute. I tifosi occasionali, quelli che vengono a vedere soltanto alcune gare, sono calati. Una perdita dovuta al Covid, ma non credo per paura, piuttosto per una sorta di precauzione. L’ho riscontrato anche nei nostri tifosi storici più anziani che quest’anno preferiscono vedere le partite da casa. Per quanto riguarda l’affluenza, direi che il PalaBubani è quasi sempre pieno in base chiaramente alle percentuali di capienza».
Bottaro (OraSì e Consar): «Il Covid ha costretto il Governo a prendere dei provvedimenti dolorosi ma necessari. Nel basket ci eravamo assestati attorno a 2.400-2.500 spettatori di media, quello che però ho osservato è che la pandemia ha colpito anche la mente delle persone. C’è sicuramente un minor afflusso al palazzo indipendentemente dalle restrizioni imposte, non si arriva al limite previsto perché la gente ha diffidenza e preferisce stare lontano dai punti di aggregazione pubblica, non è solo una questione di norme. E questo vale anche per il volley, dove i risultati hanno un peso specifico relativo».
Baccarini (Raggisolaris): «Mentre nella scorsa stagione, con le porte chiuse o quasi, abbiamo subito per intero l’impatto delle limitazioni, quest’anno avere la possibilità di fare entrare il pubblico fino al 35% della capienza dell’impianto ci ha penalizzato molto meno, e questo grazie all’ampiezza del Cattani. Non abbiamo dovuto rifiutare nessuna richiesta, chi voleva venire al palazzo è riuscito ad acquistare un biglietto; pertanto, per questo aspetto ci sentiamo dei privilegiati».
Delorenzi (Teodora): «Abbiamo perso il 70-75% del pubblico. Prima del Covid al Costa entravano sempre almeno 800-900 persone e spesso si sfioravano i 1.000. Oggi le presenze si attestano intorno a quota 200. Purtroppo ci mancano i nostri fedelissimi appassionati di una certa età, che preferiscono non rischiare e rimanere a casa».
2. Fermi: «La riduzione di pubblico dovute alle limitazioni incide il 5% sul budget annuale: la mia speranza era di avere circa 20mila euro di entrate considerando che in casa giochiamo 13 gare. Ad inizio stagione avevamo messo in conto che ci potesse essere una situazione simile riguardo alle capienze e quindi non siamo rimasti spiazzati. Anche l’andamento del tifo me lo aspettavo nonostante il salto di categoria in A1, perché tranne lo zoccolo duro dei tifosi, molti vengono al palasport soltanto in funzione dei risultati e quando si perde purtroppo c’è chi resta a casa».
Bottaro: «L’impatto nel basket è stato decisamente forte: gli incassi da ticketing si sono ridotti di due terzi, in un anno medio gli incassi dal botteghino orbitano attorno ai 120 o 130 mila euro mentre al momento ne incassiamo due terzi in meno. Nel volley la percentuale è simile: abbiamo perso circa 55-60mila euro».
Baccarini: «Ha inciso parecchio sul budget, perché al palazzo arriva molta meno gente di prima, ma questo non principalmente per le limitazioni al pubblico imposte dal Governo. Penso piuttosto che la causa maggiore sia la paura che ha attualmente la gente di andare in mezzo ad altre persone in un posto al chiuso ed in secondo luogo perché in molti hanno scoperto le piattaforme on line come Lnp Pass per vedere la partita da casa, seduti sul divano. Infine, anche a causa dei nostri risultati, che sono stati inferiori alle aspettative. Tutto ciò ha determinato un certo calo di passione che si è riflettuto sui bilanci».
Delorenzi: «E’ stato un disastro totale. Nel nostro bilancio le entrate dal botteghino sono state praticamente cancellate. Dei circa 150-200 che entrano, ci sono biglietti omaggio e accrediti, che azzerano o quasi i paganti e gli abbonati».
3. Fermi: «La speranza è di raggiungere il 60/70% di capienza, scenario che vedo assolutamente possibile. In un impianto come il Bubani passare dal 35 al 50% non cambierebbe nulla: ci sarebbero pochi rischi viste le precauzioni che si prendono come l’utilizzo delle mascherine o la situazione italiana delle vaccinazioni».
Bottaro: «Mi aspetto che si torni ad aumentare le capienze perché vedo già i presupposti che ci sono nel mondo del calcio. Io spero che almeno al 50% si possa arrivare in tempi brevi; nel rispetto e nella prudenza i dati stanno migliorando e dato che i palazzi dello sport, per come vengono gestiti, sono posti sicuri perché le regole vengono fatte rispettare e la gente è educata in tal senso mi auspico che per i playoff, quindi intorno a maggio/giugno, le capienze possano essere non dico al 100% ma almeno al 75%. Nel volley chiuderemo la stagione tra un mese, invece».
Baccarini: «Tanto per cominciare ci aspettiamo che la situazione sanitaria migliori e questo è un auspicio generale. Poi speriamo anche di acquisire risultati positivi con maggiore continuità sul campo, in modo da ripopolare il Cattani da qui fino alla fine della stagione, tornando sui nostri livelli delle ultime stagioni».
Delorenzi: «Molto dipenderà anche da noi, conquistare i playoff sarebbe determinante per riaccendere l’entusiasmo dei tifosi e ritrovarli al palazzetto. Le ultime gare saranno decisive».
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