Basket donne, il record, le due Coppe e il lento declino: quando Faenza andava a canestro in A1

Luca Del Favero
Dove eravamo rimasti? L’E-Work prenderà domenica il testimone dal Club Atletico per far ricominciare la marcia in serie A1 della pallacanestro femminile faentina: un palcoscenico calcato dalla città di Faenza in ben 53 occasioni fino al gennaio 2013, quando ci fu il ritiro dalle scene. Pur non avendo mai vinto lo scudetto ed essendo stata ai vertici soltanto pochi anni, il Club Atletico resta una società storica in Italia perché mai nessuno aveva partecipato all’A1 in 53 campionati di cui 16 consecutivi, una storia iniziata nella stagione 1951/1952.

ANNI D’ORO
In quegli anni le faentine giocavano le gare casalinghe all’aperto e avevano già un buon gruppo di tifosi ad incitarle. Il Club Atletico resta in A1 ininterrottamente fino al 1966 conquistando come miglior piazzamento il secondo posto nella stagione 1954/1955. La giocatrice di punta è Anna Maria Franchini, per molte stagioni la miglior realizzatrice del campionato. Altre atlete che hanno scritto la storia del basket manfredo sono Lidia Marchetti, Giovanna Resta, Gigliola Monti e Noretta Casadio. Il massimo campionato ritorna a Faenza nel 1970 e ci resta fino al 1981, anno della retrocessione. Il Club Atletico inizia a farsi valere in quegli anni raggiungendo la poule scudetto in due occasioni e arrivando addirittura nei quarti di finale della Coppa Ronchetti. Anni unici, nei quali la pallacanestro inizia ad essere sempre più seguita in città grazie a giocatrici come Elena Silimbani, Mariangela Piancastelli e Caterina Reggi che dettano legge portando la squadra in Europa e fino ai quarti di Coppa Italia. Il massimo risultato in campionato è invece il sesto posto del 1977/1978.

SEMPRE PIU’ IN ALTO
Gli Anni Ottanta sono all’insegna del «saliscendi» dalla A1 all’A2. Storica è l’annata 1981/1982 con l’arrivo della prima straniera, la statunitense Marta Moglish che non riesce ad evitare la retrocessione. Negli Anni Novanta si apre l’era di Enrico Piombini alla presidenza e dopo un primo periodo di alti e bassi la squadra si stabilizza dal 1999 in serie A1, categoria che non mollerà più. Nel 2003 arriva la seconda svolta con Paolo Rossi in panchina che riporta il Club Atletico in Europa a venticinque anni dalla prima e unica apparizione, gettando le basi per la prima storica finale scudetto del 2004/2005. Adriana e una giovanissima Simona Ballardini sono le leader di un gruppo che non smette di stupire arrivando alla finalissima contro Schio perdendola 3-0, punteggio che non cancella il miglior risultato della storia del club. La stagione dei record è quella 2006/2007, quando il Club Atletico centra tre finali, vincendo la Coppa Italia, il suo primo trofeo, superando Napoli nella final four di Taranto. Quel gruppo di giocatrici con Eric, Alexander, Graziane e Jokic entra nel cuore dei tifosi che riempiono il PalaBubani ad ogni partita soprattutto nella serie scudetto contro Napoli persa anche per colpa della sfortuna che mette ko Ballardini ed Eric. L’ultimo atto di Fiba Cup contro la Dinamo Mosca vede invece le faentine perdere entrambe le partite disputate, pur cadendo con onore contro un’avversaria molto forte. Il 2008 è un altro anno storico per il Club Atletico che esordisce in Eurolega, la massima competizione europea, che obbliga al trasloco al PalaCattani per motivi di capienza. La squadra non ha però più lo smalto di una volta ed anche i risultati lo dimostrano. Nel 2008/2009 ci sono l’addio di Ballardini e i ritorni di Adriana e Modica ed è l’annata della riscossa, perché oltre alla semifinale scudetto arriva la seconda Coppa Italia, vinta in casa nella final four organizzata al PalaCattani. 

PROBLEMI E RISALITA
Questo è l’ultimo vero lampo della società, perché poi iniziano i problemi economici che porteranno ad un lento declino (tra cui l’emigrazione forzata a Castel Bolognese) fino alla cessione del titolo sportivo nel 2012. La gloriosa storia del Club Atletico si chiude quindi con due coppe Italia vinte, due finali scudetto, tre partecipazioni alla Supercoppa Italiana, una finale di EuroCup e uno titolo italiano Cadette vinto nel 1988. L’inevitabile cessione del titolo porta alla nascita del Club Atletico Romagna, società di imprenditori locali che dopo soli sette mesi ritira la squadra dall’A1, lasciando così Faenza senza basket femminile di vertice per otto lunghissimi anni. La motivazione è legata al fatto che secondo rumors ci sarebbe stata una sorta di continuità tra il vecchio Club Atletico e il nuovo Club Atletico Romagna e così la nuova società avrebbe dovuto pagare gli arretrati a Paola Mauriello (al Club Atletico nella stagione 2011/2012) che aveva presentato un lodo e con tutta probabilità a tante altre ex giocatrici che avrebbero intrapreso la stessa strada giudiziaria. Per evitare questa problematica la dirigenza del nuovo sodalizio decide di ritirare la squadra anche se ufficialmente la causa è la mancanza di sponsor per poter completare la stagione. Le casse sono infatti vuote come dimostra la fuga di molte giocatrici avvenuta nei mesi precedenti. La morale è che la squadra non si presenta il 6 gennaio 2013 contro Taranto facendo calare il sipario sul basket femminile faentino nella maniera peggiore. Ora tocca all’E-Work seguire le orme del mitico Club Atletico e far dimenticare questo brutto finale.