Basket B, Vico è un ex speciale che... Piace a Faenza: «In Emilia un anno meraviglioso»
Valerio Roila
In origine una era Placentia, la città piacevole, l’altra Faventia, la favorevole, nel senso di amica. Non bastasse la loro collocazione sulla Via Emilia, sebbene sommariamente agli antipodi, o l’assonanza nelle denominazioni, in quelle latine dei tempi andati, come adesso in quelle italianizzate, è oggigiorno la palla a spicchi che rimbalza ad unire Piacenza a Faenza, le quali ospitano entrambe un paio di realtà cestistiche importanti (l’Ucc Assigeco di A2 e la Bakery Piacentina nella prima, i Raggisolaris ed il Club Atletico nella massima serie femminile la seconda). E Bakery e «Raggi» domenica si troveranno di fronte nel palasport emiliano per una sfida d’alta classifica. I Blacks vi arrivano dopo il big match del PalaCattani con Rieti (giocato a giornale già in stampa) e sarà per loro un altro «stress test» importante, dato che al Franzanti sono cadute teste di serie di spessore, come Senigallia, Ancona o Andrea Costa. La Piacentina, dopo la rovinosa retrocessione dalla A2 ed il repulisti generale di giocatori e staff tecnico, ha allestito un roster che non aveva rubato l’occhio agli osservatori in estate, e veniva segnalata ai margini della zona playoff. La realtà dei fatti sta dimostrando invece che i piacentini sono in grado di scalare il ranking del girone. Nell’analisi dello scontro al vertice di giornata ci siamo fatti aiutare dal neroverde Sebastian Vico, altro trait d’union tra le due società, avendo fatto parte di quell’edizione trionfale della Bakery che nel 2020/2021 conquistò Coppa Italia e promozione in A2: «Fu una stagione fantastica, indimenticabile - ricorda la guardia italo-argentina - ed è vero che lo è sempre quando vinci, ma in quel caso fu diverso per tanti motivi. Innanzitutto, era l’annata dopo il lockdown, partita in ritardo, con tante incertezze, e con gli appassionati che cercavano di starci vicini anche se non potevano entrare al palazzetto per motivi sanitari. Poi si è trattato di un crescendo, in cui abbiamo vinto prima la Coppa Italia, e per arrivare in A2 siamo dovuti passare per la decisiva gara cinque contro la Livorno allenata proprio da coach Garelli. E poi perché diventando grande comprendi che le possibilità di vincere qualcosa diventano sempre meno». I successi alimentano ricordi, cementano amicizie, regalano valore aggiunto alle esperienze e Vico sa già che tornare nell’impianto che l’ha visto trionfare non gli sarà indifferente: «Sarà molto emozionante, certo. Mi sento ancora con tante persone di Piacenza e sono sicuro di aver lasciato un buon ricordo. È una città in cui si vive molto bene ed in cui il basket ha il suo seguito, con due squadre di alto livello, anche se il mio ex presidente, il compianto Marco Beccari diceva sempre di non avvertire la partita con l’Assigeco come un derby, avendo loro la sede legale a Casalpusterlengo. Non so se riceverò un’accoglienza particolare, sarebbe bello. Anche se so che quando si alzerà la palla a due diventerò a tutti gli effetti un avversario».
E da quel momento, al di là delle emozioni, ci sarà una squadra di spessore da superare: «Stanno andando oltre le aspettative, ma meritano la classifica che hanno, perché hanno fatto scelte intelligenti in estate, cercando il riscatto, dopo essere retrocessi, con un progetto serio e sostenibile. La squadra è giovane, ma hanno un allenatore che conosce il campionato, come Marco Del Re, e giocatori di personalità come Livelli o Cecchetti. Ed hanno approfittato proprio del fattore campo per vincere tante partite vinte in volata, a testimoniare il carattere e la compattezza della squadra. Sarà una partita rognosa».