Basket B, una poltrona per tre: aspettando gli scontri diretti, ecco perchè Rieti, Blacks Faenza e Firenze possono puntare al primo posto

Romagna | 18 Novembre 2022 Sport
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Un campionato non è una gara di velocità e forse nemmeno una maratona. Piuttosto una mezzofondo, in cui non bisogna bruciare tutte le energie in partenza e non fare la fine della «lepre», ma restare nel gruppetto dei migliori, per non pregiudicarsi il risultato finale, in vista della volata. I Blacks sembrano aver assimilato il concetto e, imparata la lezione impartita a domicilio dalla Virtus Imola, non hanno più sottovalutato le altre avversarie in questi primi metri di percorso. Sono arrivate così cinque vittorie consecutive, buon’ultima quella nel nervoso derby con l’Andrea Costa, che hanno dimostrato come i neroverdi possano confermare i pronostici ed ambire ad uno dei primi quattro posti, quelli che garantiscono l’accesso alla nascitura Serie B d’élite senza passare per i playout, guadagnandosi anche un giro per tentare il grande salto verso la A2. Servirà però il miglior piazzamento possibile nel girone, per avere anche il conforto del fattore campo in sfide così roventi, ma per il primo posto Faenza ha due avversarie meglio equipaggiate con le quali tentare di colmare il gap nel corso della stagione: Rieti e Firenze. Senza dimenticare che, piazzandosi almeno al secondo posto al termine del girone di andata, si accederà alla fase finale di Coppa Italia. In attesa che gli imminenti scontri diretti (Faenza-Firenze il 27/11, Faenza-Rieti il 7/12, Rieti-Firenze l’11/12) ci rivelino qualcosa di più, abbiamo analizzato cosa ha raccontato di queste tre squadre questo primo spicchio di stagione.

REAL SEBASTIANI RIETI
Perché può puntare al primo posto E’ stata costruita con quest’unico obiettivo. Si tratta della squadra con maggiori disponibilità economiche e maggior tasso tecnico globale dell’intera Serie B.
Punti forti Un roster sconfinato, con tanti elementi partenti dalla panchina che sarebbero in quintetto con 30’ di impiego in almeno metà delle squadre del girone e star che avrebbero ampio spazio anche al piano superiore, dove hanno maturato una lunga esperienza, a partire da un reparto guardie inarrestabile (Contento, Spanghero, Piazza e Tomasini). I migliori prospetti disponibili, come Piccin, Ceparano, Okiljevic, Chinellato, Mastrangelo, tutti under 24 già prontissimi, che abbassano l’età media ed aumentano la freschezza della squadra. Vanno solo gestiti e fatti esprimere al meglio.
Punti deboli La grande pressione derivante dalla necessità di vincere a qualsiasi costo e la possibilità che qualcuno dei tanti elementi nobili pecchi di egoismo, cercando di risolvere qualche partita da solo. O, che per qualsiasi causa, lo spogliatoio si spacchi, anche se non ci sono segnali in questo senso.
Il rendimento Percorso netto. Solo la Virtus Imola è andata clamorosamente vicina a fermare il treno in corsa (+1 a un minuto dal gong, tripla del pari fallita sulla sirena). Sono arrivate sette vittorie con distacco medio di quasi 20 punti, minutaggi ben spalmati ed un quintetto intero in doppia cifra media (Contento, Spanghero e Chinellato sono oltre quota 15).
Il calendario Tante Marche (Fabriano, Matelica, Jesi e Senigallia) per mettere alla prova la struttura della squadra contro squadre di buona tradizione, ed il vero «battesimo del fuoco» condensato in pochi giorni, perché dopo il PalaTriccoli (domenica 4 dicembre) dovrà sostenere la trasferta di Faenza nell’infrasettimanale di mercoledì 7 per poi tornare in casa con Firenze domenica 11. Se i laziali saranno a punteggio pieno a quel punto, difficilmente saranno schiodati di lì.

RAGGISOLARIS FAENZA
Perché può puntare al primo posto Ha unito alle grandi ambizioni societarie una campagna acquisti intelligente, confermando l’impianto della stagione passata, fidelizzando un gruppo già affiatato e completandolo con acquisti mirati, garantendo continuità tecnica anche in panchina, con la permanenza di Gigi Garelli. Il costo dell’organico è di molto inferiore a quello delle altre due contendenti e più paragonabile a quello di altre possibili outsider, ma il gap può essere colmato dalla fame dei protagonisti e dai maggiori margini di crescita.
Punti forti La compattezza del gruppo, l’ambiente societario e di tifoseria ideali (calore, passione ma senza eccessiva pressione), il pacchetto dei lunghi, eclettico e variegato. E stanno sperimentando una buona capacità di vincere soffrendo, rimettendo in piedi partite nate storte o dopo aver preso il largo e subìto una rimonta potenzialmente letale per il morale.
Punti deboli La mancanza di un regista ragionatore puro può essere pericolosa nei confronti con le big più navigate, ma per ora, tra diversi discreti trattatori di palla come Vico, Pastore e Voltolini ed il brioso Bandini, non ci sono stati grossi problemi di playmaking.
Il rendimento L’esordio, in trasferta con Ozzano, era già delicato, ma è stato un impatto superato brillantemente. Lo scotto è stato pagato alla seconda giornata con la Virtus Imola, poi sono seguiti successi su parquet difficili come Fiorenzuola e Jesi, ed il derby interno con l’Andrea Costa è stato un test sofferto ma anch’esso valicato. Aromando è stato finora il capo banda (16 punti e 8 rimbalzi medi), ma i neroverdi hanno mostrato grande capacità di variare i protagonisti all’interno delle partite.
Il calendario La prossima (a Matelica) e l’ultima dell’anno solare (con Empoli) sono sulla carta più morbide, da vincere con applicazione e senza prendere sottogamba gli impegni. In mezzo, si ballerà la rumba, con le due big al Cattani e trasferte su campi storicamente durissimi come San Miniato e Piacenza.

PALLACANESTRO FIRENZE
Perché può puntare al primo posto E’ un progetto costruito a tavolino per rilanciare il basket in una grande città (con tanto di palazzetto sconfinato, il Mandela Forum, da 6.500 posti, anche se per ora la società gioca nel più contenuto PalaCoverciano), su cui sono state riversate somme ingenti e capacità manageriali. Basti pensare al consulente Ferdinando Minucci, ex deus machina della Siena mietitrice di scudetti fino ad un decennio fa, dell’ex presidente della Fortitudo Bologna Pavani e del suo sodale Lusini, procuratore legato alla potente agenzia Capicchioni.
Punti forti Un quintetto di esperienza infinita. Laganà, Venuto, Ndoja, Bushati e Castelli assommano oltre 70 stagioni di categoria superiore, una quantità esorbitante che nessun’altra formazione può vantare. E in panchina siede Gresta, allenatore di lungo corso con esperienze internazionali.
Punti deboli Il radicamento del territorio, trattandosi di una società nuova, in una città «calciofila» e che troppe scottature ha preso in passato con le dirigenze succedutesi, è poco consistente, e creare interesse, attaccamento e il calore che possono fare la differenza nei play-off non è automatico. La lunghezza della rosa non è sconfinata, e il livello di «cottura» dei titolari (Ndoja, Bushati e Venuto contano tutti 37 primavere, Castelli 34) può portare amare sorprese nel finale di stagione.
Il rendimento Una sola caduta, a Jesi (dove i Blacks hanno vinto), per il resto nessuna pecca se non una tenuta difensiva meno ferrea delle due contendenti. Tra i giocatori il più abbagliante è stato Laganà, top scorer dell’intero girone a oltre 25 medi, anni luce di vantaggio sul secondo in classifica.
Il calendario Durissimo, un vero «stress test» che partirà dalla Romagna (Andrea Costa e Blacks), proseguendo con Fabriano e Piacenza e la trasferta di Rieti, prima di chiudere il 2022 con l’ostica Ancona.
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