Basket B, Serra e una Rekico con la fisionomia ben definita: "Da Ballabio a Filippini, vi descrivo il nuovo roster"

Valerio Roila
L’accosto, nel gioco delle bocce, è quel lancio di precisione che mira a far arrivare la propria sfera il più vicino possibile al «boccino». E coach Alberto Serra, in questi giorni, ha agito come un «accostatore» che, di concerto con la dirigenza della Rekico, ha tentato di giustapporre quanto più possibile gli elementi a sua disposizione per andare a punto. Le sue bocce, che fuor di metafora vanno lette come i giocatori ingaggiati e confermati per la prossima stagione, hanno ormai formato una fisionomia ben precisa all’interno del campo da gioco. E l’ultimo elemento, l’ingaggio della guardia titolare, è stato appena accostato, senza dover «bocciare» violentemente gli altri, rovinando la giocata. Ed è per questo forse che, dopo una repentina campagna acquisti, negli ultimi giorni le voci sul mercato dei Raggisolaris si erano diradate. Fino all’ufficializzazione di Filippo Testa, di mercoledì scorso.
Coach Serra, ormai si possono tirare le somme del mercato neroverde, che tipologia di squadra avete allestito?
«Pensiamo di avere allestito un roster di persone motivate, con tanta voglia di mettersi in gioco, ovviamente rispettando la sostenibilità economica, data la situazione generale non certo florida per tutto il movimento».
Per il ruolo di 2 titolare si era parlato di De Fabritiis, di Perez o di Prandin, poi avete virato su Testa. Quali principi avete seguito per questa scelta?
«Cercavamo un giocatore importante, ma che sapesse inserirsi dentro un sistema di gioco che distribuisca responsabilità a tutti, quindi non una prima punta solista. Con voglia di riscatto e di crescere e che tecnicamente sapesse fare un po’ tutto, ma non necessariamente anche portare palla, per quello abbiamo già due registi e l’under Solaroli, che può dare una mano».
Anche se in regia avete scelto una linea verde, con due giocatori giovani, seppure non privi di esperienza, come Ballabio e Rubbini. Non è un rischio in un campionato pieno di «vecchie volpi» come la Serie B?
«Potrebbe esserlo, ma nel caso è un rischio calcolato. Conosco bene entrambi, sono under ma hanno già diversi campionati importanti alle spalle, e Ballabio è stato già play titolare a Varese e Domodossola».
Sotto canestro, invece, avete messo un giocatore solido come Filippini, accanto ad uno più mobile come Iattoni, e dietro un’altra promessa come Ly-Lee. Come verranno utilizzati all’interno del suo gioco?
«Iattoni sa attaccare il canestro e giocherà prevalentemente da ala forte, mentre i due centri sono versatili, possono tirare anche da fuori, e non escludo di schierarli anche assieme».
D’altronde la duttilità dei quintetti è acclarata anche dalla conferma di giocatori poliedrici come Petrucci ed Anumba, che possono spaziare e difendere in quasi tutti i ruoli.
«Esatto. Si tratta di giocatori solidi, che conoscono questo campionato e l’ambiente, ormai delle certezze che ci permetteranno vari tipi di quintetto».
Si è parlato molto della possibile conferma di Calabrese, che però non è stata ufficializzata. Ci avete ripensato?
«Vogliamo attendere di finire la squadra e vedere come si incastrano i vari elementi. Sarebbe un peccato anche per lui essere confermato e poi magari avere poco spazio».
Dal mercato dobbiamo attenderci ancora qualche «accosto» nei prossimi giorni?
«Potrebbe mancare un’ala per la panchina, per il resto abbiamo agito come dovevamo».