Basket B, sarà una stagione piena di derby emiliano-romagnoli per i Raggisolaris Faenza

Valerio Roila
Niente Triveneto, Emilia-Romagna finalmente riunita, conferme per Marche e Alto Lazio e la novità delle tre toscane più vicine all’Appennino. Questo il girone partorito dalle menti fertili della Lega Nazionale Pallacanestro per i Raggisolaris, che ha abbinato, per turnazione e tra le proteste delle coinvolte, siciliane e calabresi a venete, friulane e parte delle lombarde, ricompattando parte della Toscana con il Piemonte più le rimanenti della Lombardia, e riassegnando le abruzzesi al girone meridionale. Così, per Faenza il raggruppamento risultante presenta tradizione storica di competitività e qualche big, ma non è più quello spauracchio gonfio di corazzate affrontato nella stagione passata. Anche perché i neroverdi hanno allestito un roster equipaggiato per sogni «mostruosamente proibiti». La strettoia per la A2 è però un tritacarne, con sole due promozioni per 64 partecipanti, ed allora meglio pensare all’obiettivo della permanenza in categoria, che raggiungeranno solo la metà delle invitate al ballo: le prime quattro di ogni girone (che daranno vita al tabellone per le promozioni), e le vincenti dei playoff tra quelle classificatesi tra il 5° ed il 12° posto (turno unico, alla meglio delle cinque partite, con accoppiamenti 5-12, 6-11, 7-10, 8-9). Abbiamo diviso le sfidanti dei Raggisolaris per ipotetici gruppi di forza, pur trattandosi di una suddivisione parziale, fatta con il mercato ancora aperto.

PARADISO
La Real Sebastiani Rieti, vistasi sfuggire la promozione in volata nella «bella» con Agrigento, riparte dalla pole, addizionando un play come Spanghero che aveva appena conquistato la A1 con Verona, la guardia Tomasini ed altri potenziali «crack» come Mastrangelo e Paesano. La segue a breve distanza Fabriano, retrocessa e pronta alla risalita con l’esperienza di Stanic, Centanni, Papa, Verri ed il totem Fall. La neonata società di Firenze ha già lanciato la sua ascia di guerra con i «grandi vecchi» Bushati e Ndoja e la guardia Laganà, che ha girato sempre ad ampia doppia cifra in A2. Faenza ha confermato i suoi pezzi migliori ed ha aggiunto un play giovane, atletico, e con la testa sulle spalle come Voltolini ed una guardia tiratrice di categoria superiore come Pastore: va inclusa di diritto in questo gruppo.

PURGATORIO
Dopo l’annata di stenti, una piazza storica come Jesi si è dimostrata battagliera sul mercato: intelligenti gli ingaggi di Merletto e Bartolozzi da Ruvo, sotto c’è solidità con l’ex manfredo Filippini, mentre Marulli assicura bottini dal perimetro. Ha lavorato bene Ancona, che sfoggia il fromboliere Ciribeni, gli ex imolesi Carnovali e Calabrese ed il lungo Bedin. Rinnovamento «cum grano salis» anche per la Fiorenzuola di coach Galetti, che cala il poker d’assi Magrini, Casagrande, Preti, Giorgi, solita squadra quadrata Senigallia, che ha prelevato da Omegna Neri e Santucci, mentre l’Andrea Costa conta sul bomber ex lughese Montanari e sul ritorno di Ranuzzi. San Miniato ha perso l’intero quintetto base fautore di una grande stagione, ma è abituata a fare nozze coi fichi secchi, così come Empoli ed Ozzano, che finora si sono mosse poco sul mercato.

INFERNO
Le neopromosse Virtus Spes Imola e Matelica proveranno a stupire basandosi sull’ossatura delle squadre che hanno vinto la C Gold. I Tigers Cesena sono ancora un’incognita: si parla di uno spostamento a Cervia. Infine Piacenza: ha scambiato il titolo di A2 con Orzinuovi ed è orientata ad allestire una rosa molto giovane. Postilla finale: saranno bei sei i derby regionali che i Raggisolaris giocheranno contro le squadre emiliano-romagnole. Tantissimi.