Basket B, Rieti-Faenza, così lontane e così vicine: ecco perchè il primo posto è raggiungibile

Valerio Roila
Così lontane, così vicine. Real Sebastiani Rieti e Blacks Raggisolaris Faenza si danno appuntamento per il terzo atto stagionale di uno spettacolo la cui trama ha finora fornito elementi univoci negli esiti, ma più incerti nello svolgimento. Con differenze ben marcate per status, disponibilità economica, storia evolutiva e politica intrapresa, le due società si sono ritrovate quest’anno a battagliare in un corpo a corpo a breve distanza, e mercoledì 5 aprile (ore 20.30), nello storico PalaSojourner di Rieti, che vide rotolare «teste coronate» dell’élite italiana ed europea ormai più di 40 anni fa, nei tempi d’oro dei sabini, testeranno di nuovo lo stato dell’arte dei rapporti di forza.

COSI’ LONTANE…
La Real Sebastiani intende ripercorrere le gesta, a partire della denominazione sociale (che ricorda tre fratelli, cestisti locali durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, barbaramente uccisi dai nazifascisti), proprio di quella società che toccò le semifinali scudetto e vinse una Coppa Korac. La travagliata storia cestistica recente della città sabina ha portato ad una «diaspora» tra due società: la Npc, che nel 2012 raccolse per prima l’eredità dell’antico sodalizio, spostando la sede dalla vicina Contigliano, e la Real del vulcanico presidente Pietropaoli, che dopo l’esperienza nel calcio a 5, nel 2020 si butta nel mondo del basket, acquisendo il titolo da Valmontone. Ed immettendo subito ingenti somme per conquistare la A2, un approccio distante anni luce dalla politica dei piccoli passi instaurata dalla società faentina. Risultato? Una semifinale playoff alla prima prova, una finale alla seconda, nella scorsa stagione, quando è duro lo smacco di vedersi poi sorpassati «artificialmente» dai cugini della Npc, i quali riabbracciano la categoria superiore acquisendo il titolo da Piacenza. Ed è anche per questo che il terzo tentativo di quest’anno, la Real Sebastiani, non lo vuole assolutamente fallire.

COSI’ VICINE…
Varrà più nulla che poco, o farà tutta la differenza del mondo? La probabilità che sia decisiva ai fine della leadership del girone, che garantisce il vantaggio del fattore campo nei playoff sia in semifinale che in finale del tabellone, è piccola ma non nulla. Facciamo congetture senza sapere come andrà il turno domenicale (Faenza-San Miniato e Rieti-Jesi), ma comunque non basterebbe ai Blacks battere i laziali nel confronto diretto (girando a proprio favore la differenza canestri, ovvero il -2 patito al Cattani), né rimanere perfetti nelle restanti giornate (in casa con Piacenza e Senigallia, fuori ad Empoli ed Ancona), per raggiungere i rivali: servirebbe un’altra sconfitta di Rieti nei tre rimanenti impegni. Il cammino non è privo di pericoli, ma neanche terribile per una squadra che finora ha vinto 21 partite su 23: ospiterà Senigallia e Tigers e visiterà l’Andrea Costa al Ruggi. Se le speranze di primo posto sono al lumicino, il match resta importante per tenere alla larga Fabriano. Anche se i marchigiani dovrebbero far miracoli nelle ultime giornate (sono attesi dalle trasferte di San Miniato, Fiorenzuola e Senigallia) e sperare in un tracollo manfredo, per poter impattare, e superare, grazie allo scontro diretto positivo, Faenza. Forse non sarà importante per la classifica quindi, ma dati i due emozionanti precedenti, e quello che potrà scaturirne (un incrocio nella sfida playoff per l’accesso agli spareggi nazionali), resta un test che entrambe onoreranno e che potrà fornire ulteriori elementi per scrutare l’orizzonte degli eventi delle due contendenti.