Basket B, Raggisolaris da Rimini a... Rimini: «Cerchiamo una svolta in positivo»
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Valerio Roila
La vita è piena di punti di svolta. Di più, in ogni istante potremmo essere ad un punto di svolta delle nostre vite. Solo che alcune diramazioni del destino risultano più sfumate, mentre altri frangenti possono essere meglio individuati come bivi. Il turning point della stagione dei Raggisolaris è l’inizio dell’ultimo quarto di gioco del match di andata con Rimini. Fino a quell’istante, l’approccio dei leoni manfredi con la stagione era stato da sogno: sei vittorie di fila per il trionfo in Supercoppa, una delle rivali più temibili (Ancona, ora quarta) piegata all’esordio in campionato ed una prestazione encomiabile sul parquet di una delle più accreditate per la promozione come la RivieraBanca. Faenza detta legge al Flaminio, si prende un margine a doppia cifra (+13), subisce la furiosa rimonta dei biancorossi, ma quando suona la terza sirena, ci si attende la solita sgasata degli uomini di Serra verso l’ottavo successo. E invece arrivano solo ferri e palle perse, con Rimini che piazza un 13-3 e fa conoscere ai «cugini» il sapore amaro della prima sconfitta. Vista a posteriori, è come se in quei quattro minuti di break negativo si fosse spezzato un incantesimo: da allora i Raggisolaris sono caduti in preda a paure ed incertezze, non riuscendo più a trovare quel brio, quella compattezza e quella continuità che ne avevano contraddistinto le prime sette partite e… tre quarti. Domenica al Cattani andrà in scena il match di ritorno, l’occasione è evocativa per farne un altro punto di svolta, stavolta positivo: «Approcciamo al derby con lo spirito di chi vuole invertire il trend - conferma l’esterno manfredo Giacomo Siberna - ma sappiamo quanto possa essere difficile, dato che loro sono costruiti per salire in A2. Cercheremo di sfruttare il vantaggio di avere minore pressione addosso, e proveremo a fare noi la partita. Ad Ancona ed Ozzano ci siamo fatti mettere sotto, facendo mancare quell’intensità difensiva che ci aveva sempre contraddistinto. Con Garelli abbiamo ritrovato fiducia e coesione in attacco, là dove eravamo diventati un po’ macchinosi nelle ultime giornate, ed anche se domenica scorsa abbiamo tirato con cattive percentuali, ci siamo costruiti tiri di buona qualità. Ora dobbiamo ritrovare compattezza ed agonismo in retroguardia, cercando di non subire break troppo dispendiosi da colmare, un nostro difetto che non riusciamo a correggere». E per farlo ci sarà bisogno anche del miglior Siberna: l’atleta monzese sta infatti tirando con percentuali peggiori rispetto a quelle degli ultimi anni, specie dall’arco (28%): «Ne sono consapevole, ma non mi manca la fiducia e non ci sono ragioni particolari. È un periodo così, ma continuo ad allenarmi per sbloccarmi e ritrovare le mie cifre abituali». Anche Siberna, insomma, cerca un punto di svolta. Che, in un processo di crescita, può arrivare quando si scopre un nucleo di forza per sopravvivere ad ogni ferita. Tramutandola in leva per diventare più forti.