Basket B, Raggisolaris, che occasione: con Senigallia vale i playoff
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Valerio Roila
L’avevamo premesso qualche settimana fa, su queste colonne, in una sorta di esercizio aritmetico, a costo di esser tacciati di «illusionismo»: solo una Faenza perfetta nell’ultimo spicchio di stagione avrebbe potuto riaprire quell’uscio della fortezza playoff, che sembrava murato dal passo incrollabile delle otto migliori squadre di stagione. Ed i Raggisolaris hanno risposto «presente», incollando cinque mattonelle sul sentiero dissestato, richiudendo al di sotto le fosse scure dei playout e ritrovando la strada giusta per coltivarlo concretamente, quel sogno ambizioso chiamato ottavo posto. Non sono certo padroni del proprio destino, gli uomini di Garelli, però davanti a loro si apre un’occasione irripetibile: lo scontro diretto del sabato di Pasqua, al Cattani, proprio con chi occupa l’ambita posizione, quella Senigallia con cui all’andata caddero di un sol punto, ed ora con due vittorie di vantaggio in classifica. Detta come va detta: se i marchigiani dovessero fare bottino, il discorso playoff sarebbe definitivamente chiuso per i neroverdi, e viceversa se Faenza riuscisse a schienare Senigallia non si sarebbe ancora fatto niente, perché bisognerebbe poi conquistare una vittoria in più dei rivali nelle ultime tre giornate. Ma intanto la chance c’è.
IL PRECEDENTE
La caduta all’andata fu quella che costò il posto ad Alberto Serra. Un match giocato ad alti ritmi e con il punteggio ad elastico: Faenza rincorse gli avversari per 40 minuti, in un profluvio di break e controparziali. Petrucci e Siberna produssero lo sforzo finale fino all’unico vantaggio ospite dell’incontro, a 30” dal gong, ma lì Bedin si prese di forza il gol del successo e la replica sulla sirena di Vico fu poco fortunata.
L’AVVERSARIA
Società di buona tradizione, presente da quasi vent’anni continuativi in serie B, gli ultimi sette dei quali (tranne ovviamente la stagione «troncata» per pandemia) ha raggiunto i playoff. Hanno allestito una classica squadra di categoria, con tante conferme ed elementi di esperienza uniti a prospetti interessanti, alcuni dei quali cresciuti in casa, come Terenzi, Giuliani, Cicconi e Figueras, o nella vicina Pesaro, come la futuribile ala Calbini, classe 2002. Giocano con buona carica agonistica, sfruttando il loro atletismo, e cercano molto il contropiede. Più fallaci invece dall’arco e dalla lunetta. In quintetto vanno il play Giacomini, tra i migliori assistman del girone, la guardia tiratrice Giannini, top scorer dei suoi a quota 13 medi, l’ala riminese Bedetti, ed i lunghi Varaschin, sul podio del girone per rimbalzi e stoppate, e Bedin (58% da due).
LA CHIAVE
Senigallia è una squadra che cerca di alzare i giri del motore, come dimostrato dal numero di palle perse (seconda nel girone) e di falli subiti (terza), e che in alternativa cerca comunque l’avvicinamento a canestro. Fondamentali potrebbero essere quindi la copertura del contropiede ed i raddoppi dei lunghi sul post basso, con rotazioni conseguenziali sui tagli dal lato debole. Di contro, la loro difesa è intensa e rodata: servirà quindi pazienza nelle letture e nell’esecuzione dei giochi, e magari la miglior giornata balistica dei «frombolieri» come Vico, Petrucci e Siberna.