Basket B playoff, Blacks Faenza, parte un altro campionato: «La pressione non deve soffocarci»
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Valerio Roila
Coach Garelli, si ricorda a quanti play-off ha preso parte?
«Ho perso il conto onestamente, penso siano una trentina, perché a parte qualche annata meno felice sono sempre arrivato a giocarmi almeno un pezzetto di post-season».
Le sensazioni sono quelle di sempre ed ogni volta è come la prima, o gli anni di esperienza l’hanno resa più impermeabile alle emozioni?
«Nell’avvicinarsi alla partita il nervosismo subentra comunque. In questi anni ho vissuto tante situazioni diverse: l’anno scorso, ad esempio, eravamo in circostanza psicologica più facile, oggi ci entriamo con la mente più affollata. Bisogna incanalare i pensieri nella maniera giusta, ma io lo dico a 61 anni e con le mie esperienze di playoff, in campo va chi ne ha giocato qualcuno in meno. Questo però vale anche per gli avversari».
La partita più difficile è sempre la prima?
«Sicuramente rompere il ghiaccio, in una situazione in cui si azzera tutto e quello che hai fatto non conta più, non è facile. Inoltre, stavolta si inizia già dalle semifinali, un livello più alto del solito».
Ma avrete il fattore campo a favore: porta più certezze o più pressione?
«Avere le prime due in casa è una grande responsabilità. Andare sul 2-0 significherebbe affrontare la trasferta con la mente più sgombra, se invece ne perdi una può diventare pesante il lato psicologico».
Avete disputato una regular season eccellente, con l’85% di vittorie. Si attendeva una così buona risposta da parte dei suoi?
«No, ma ero fiducioso. Il vero grande obiettivo era il quarto posto, senza passare dalla lotteria degli spareggi per essere ammessi alla B d’eccellenza. Ci siamo arrivati con un percorso molto bello, mancando di poco il primo posto. È tanta roba, considerando anche la partecipazione alle Final Four di Coppa Italia».
Qual è stata la maggior sorpresa di questa categoria finora?
«La Luiss Roma, arrivata prima nel suo girone togliendo il proscenio a squadre che avevano investito molto di più come Ruvo e Roseto, facendo da guastafeste fino in fondo, anche a fronte di un calendario durissimo nelle ultime giornate».
E quale può essere la sorpresa dei tabelloni playoff?
«Ozzano è in buona congiuntura, nella posizione mentale che avevamo noi l’anno scorso, ed affronta proprio la Luiss, forte ma non partita con ambizioni di promozione, e forse anche priva del top scorer Pasqualin. Gli emiliani giocano bene, sono in fiducia, possono fare l’upset. Anche gli Herons Montecatini hanno una situazione simile, ma con Orzinuovi avranno un accoppiamento più duro».
A fine stagione potrà dirsi soddisfatto se…?
«Se nei playoff continueremo ad avere un atteggiamento simile a quello avuto finora. Questa fase non deve cambiarci la visione del mondo e non dobbiamo lasciarci soffocare dalla pressione. Dobbiamo giocare con la mente libera, senza supponenza ma neanche timore reverenziale, e con autostima, perché non siamo lì per caso, la posizione ce la siamo meritati. Con la riforma dei campionati e le promozioni contingentate, la promozione in A2 è preventivabile solo avendo una forza economica tale da metter sul piatto cifre imponenti da farla diventare quasi un obbligo, come Rieti. Noi abbiamo investito somme non insensate, ma siamo consapevoli che restando sintonizzati ce la giochiamo con tutte».