Basket B, Petrucci, 100 di queste gare: «Voglio restare a lungo a Faenza»

Valerio Roila
Primavera 2018. I Raggisolaris affrontano il primo turno dei playoff incrociando Montecatini. In gara1 i toscani la spuntano grazie a 15 punti e 7 rimbalzi dell’ala viareggina Marco Petrucci. Faenza pareggia i conti al PalaCattani e la «bella» si gioca sul filo dell’equilibrio. Sul 63-61 per i termali, a due minuti dalla fine, Perin fallisce la tripla del sorpasso, e sul capovolgimento di fronte Petrucci, sempre dall’arco, assesta il colpo del ko. I manfredi vanno fuori dalla corsa promozione, ma in quelle ore al giemme Baccarini deve risuonare nelle orecchie il famoso adagio «se non puoi combattere un nemico, fattelo amico». Detto, fatto. Dalla stagione successiva Petrucci veste la divisa neroverde. Quattro stagioni e 100 partite dopo, lui è ancora qua, in riva al Lamone, diventato nel frattempo capitano e premiato domenica scorsa dal sindaco Isola per il prezioso traguardo in triplice cifra.
Marco, quando è arrivato a Faenza la prima volta, avrebbe mai immaginato avrebbe raggiunto cento presenze con questa maglia?
«Assolutamente no, anche perché le mie prime partite con i Raggisolaris non sono state certo le migliori, poi la stagione è svoltata ed eccomi qua. Onorato di poter essere il capitano di questa squadra e di aver raggiunto questa meta».
Tra le cento partite giocate, quali ricorda con maggior orgoglio?
«La finale di Supercoppa di quest’anno, perché è stato il culmine di una tre giorni molto intensa e perché alla fine ne siamo usciti con un trofeo nazionale. Ma anche il successo su Caserta in Coppa Italia, al primo anno, è un ricordo che conservo con piacere. Poi alcuni derby vinti, come quello con Rimini dell’anno scorso o anche quello di domenica scorsa con Imola, perché ci tenevamo molto».
Qual è l’avversario che l’ha messa più in difficoltà?
«Ce ne sono tanti, fatico a citarne uno solo. Per esempio, quest’anno Marco Contento e Federico Loschi (rispettivamente play e guardia/ala della Sebastiani Rieti attuale, ndr), ma abbiamo affrontato tante grandi squadre infarcite di buoni giocatori e gironi molto competitivi nelle ultime stagioni».
In futuro si vede ancora vestire questa maglia?
«Me lo auguro! Ci fosse la possibilità, mi piacerebbe restare a Faenza il più a lungo possibile. Sia la società che la città sono posti ideali dove continuare a vivere ed a giocare».
Venite da un ciclo di quattro vittorie consecutive, culminate con il prezioso successo nel derby con Imola. Quanto è stato duro schienare i «cugini» dell’Andrea Costa?
«È stata una partita molto combattuta: siamo stati frenetici in avvio, e loro hanno saputo metterci in difficoltà col pressing, rubandoci diversi palloni e mandandoci in confusione. Nell’intervallo abbiamo riordinato le idee, scendendo in campo con un altro spirito ed altre facce, ci siamo chiusi meglio in difesa e imponendoci a rimbalzo l’abbiamo portata a casa».
Si può dire che avete svoltato la stagione?
«Abbiamo scavato un piccolo margine tra noi e i playout, e ciò ci regala sicurezza, leggerezza e consapevolezza dei nostri punti di forza. Cercheremo di sfruttare questo buon periodo domenica a Giulianova, con un’avversaria a caccia di punti salvezza, quindi pericolosa».