Basket B, per Iattoni è un tuffo nel passato: "Tigers nel cuore, ma la Rekico deve vincere il derby"
![basket-b-per-iattoni--un-tuffo-nel-passato-quottigers-nel-cuore-ma-la-rekico-deve-vincere-il-derbyquot](/inc/scripts/crop.php?img=https://backoffice3.titanka.com/verticalizzazioni/4897/254/upload/1607529560_ss45iattoni.jpg&w=420&h=248)
Valerio Roila
Divenuta una piacevole abitudine nei tempi recenti, la sfida tra Raggisolaris e Tigers Cesena si rinnoverà domenica (palla a due alle 18) al PalaCattani, per la prima volta senza pubblico. Peccato, se si pensa che il sentimento di rivalità tra le due tifoserie è cresciuto negli anni, e ci ha fatto assistere a derby focosi sugli spalti e animati sui parquet. Un duello iniziato solo nel 2014, in C Gold, quando le «tigri» arancionere erano di stanza a Forlì, ed annoveravano tra le loto fila un allora ventitreenne Riccardo Iattoni, ora alla seconda esperienza faentina. Ricky, nella stagione che finì poi con la storica promozione dei «Raggi» in Serie B, concluse il campionato da top scorer del girone, ad oltre 20 punti medi, lanciandosi verso una carriera che gli fece toccare le tappe di Forlì, Firenze, Montecatini ed Ozzano, oltre alle due stagioni e mezzo (dal 2015 al 2018) e quella attuale in maglia Rekico: «Porto nel cuore quella che è stata una delle migliori esperienze della mia carriera - ricorda «Iatto» - e devo ringraziare la società per l’opportunità e coach Augusto Conti, che mi ha fatto crescere tanto. In seguito, a causa delle occasioni in cui li ho affrontati con la maglia di Faenza, si è accesa qualche miccia, ma niente di grave. Mi aspetto un derby intenso anche domenica, è già una gara spartiacque, tra noi che vogliamo riscattare i due punti lasciati ad Imola e loro che non si sono ancora sbloccati. Ci spaventa la loro necessità di fare punti».
Ha parlato della partita del PalaRuggi con rammarico. Cos’è andato storto, durante quel passaggio in ombra ad inizio quarto periodo?
«Voglio innanzitutto congratularmi con la squadra perché abbiamo disputato un gran match a livello di basket giocato ed a livello mentale. Contavamo di poter avere maggior tenuta sui 40 minuti, ma loro hanno azzeccato la carta Alberti, che ha sparigliato il mazzo. Il ragazzo (classe 2002, ndr) ha saputo metterci pressione e farci perdere fluidità, e quei pochi minuti in cui abbiamo concesso recuperi e contropiede hanno rotto l’equilibrio».
Il suo apporto, in questa seconda esperienza ai Raggisolaris, appare finora più evidente in fase difensiva che in quella offensiva. È soddisfatto delle sue prestazioni finora o ci sono delle situazioni in cui ritiene di non essersi ancora espresso al meglio?
«Sono felice al 200% del mio ritorno a Faenza, e se ci fosse stato il pubblico avrei aumentato la percentuale. La mia situazione attuale sul parquet non mi pesa: è solo la conferma che abbiamo tante armi a disposizione, quindi non vivo male quello che è un punto di forza del gruppo. Sono sicuro che nel corso dell’anno avrò occasioni per incidere anche in attacco».
Quant’è importante avere nel suo reparto un «senatore» come Pierich al suo fianco?
«Fondamentale, ho pensato da subito fosse l’elemento che ci mancava: avevamo fisico, atletismo, voglia di dimostrare, ci mancava solo l’esperienza che un giocatore come lui può apportare. Ora siamo completi come ruoli, talento ed abilità, e lui in questa squadra può dare il meglio senza spremersi troppo».
Dopo due giornate si è fatto un’idea del ruolo che potrà recitare la Rekico in questo campionato?
«Questo è uno dei gruppi con maggior potenziale di cui ho fatto parte nella mia carriera, sono curioso di vedere cosa possiamo fare, certo che ci toglieremo soddisfazioni. Pongo l’asticella in alto perché scorgo la possibilità di far molto bene, ma questa è un’annata particolare, con dinamiche extra-basket che possono influire, ponendo incognite che non ci permettono di fare previsioni».