Basket B, per i Blacks Faenza è un derby agli antipodi contro l'Andrea Costa Imola: i numeri «dicono» Raggisolaris

Valerio Roila
I padroni di casa vengono da una preziosa vittoria su un parquet difficile come quello di Jesi, completando un poker di successi consecutivi, e sono secondi in classifica a due punti dalla vetta. Gli ospiti sono crollati in casa concedendo il primo «hurrà» stagionale ai giovani Tigers, arrivando a quota tre sconfitte di fila, naufragando in piena zona retrocessione diretta. I preamboli di Blacks-Andrea Costa, ad ascoltarne i dati più lampanti, parlano di un match con un favorito unico. Ma trattandosi di un derby, e anche molto sentito, seppure senza arrivare ad eccessi appartenenti ad altre realtà, i pronostici possono diventare carta straccia appena la palla a due viene somministrata. L’aspetto motivazionale non sarà di poco conto, ed è facile attendersi una Imola con gli occhi della tigre dopo lo smacco subito al PalaRuggi domenica scorsa. Faenza, già scottata alla seconda giornata dai «cugini» della Virtus, terrà alta la guardia, ma è quella che ha più da perdere nella sfida.

I NUMERI
Tuttavia, andando più a fondo nelle cifre maturate in queste prime sei giornate, le differenze si fanno più marcate. Faenza è il quarto attacco del campionato, frutto del peso dei suoi lunghi (56% da due, miglior dato del girone), mentre Imola è addirittura l’ultimo, a quota 64, con percentuali da fanalino di coda in ogni parte del campo: 42% da due, 25% da tre ed il 66% dalla lunetta, con gli ultimi due dati, in particolare, segnali di una tranquillità in seno al gruppo tutta da trovare. Se la situazione a rimbalzo e nei recuperi è comparabile, dalle palle perse emerge invece un possibile punto di maggior debolezza dei neroverdi: 17.5 contro le 12 dell’Andrea Costa, che se da un lato sono frutto della più alta rapidità richiesta nel gioco di Gigi Garelli, dall’altra è sintomo di una maggior cura dei possessi da parte degli ospiti. La differenza sotto canestro emerge in tutta la sua evidenza nel rapporto tra i rimbalzi concessi: miglior dato per i Blacks (31), peggiore per Imola (44, di cui ben 10 offensivi). Se ne deduce che i biancorossi, se vorranno avere chance di successo, dovranno proteggere meglio il proprio tabellone e non concedere ai rivali letali seconde opportunità.

I QUINTETTI
D’altronde, la conformazione dei roster è di scala opposta: al trio degli esperti «duemetri» proposto da Garelli, il dirimpettaio Grandi può controbattere con il solo Agostini, il quale pascola più spesso lontano da canestro, con l’under Barbieri che pare ancora acerbo per questo livello (3 minuti di utilizzo medio); pertanto spesso viene proposto un assetto più dinamico, con la presenza di tre ali e due guardie. Imola può invece non partire battuta sul piano atletico, su quello agonistico, se saprà convogliare le giuste energie nervose all’interno del match, e soprattutto su quello balistico, essendo dotata di giocatori dalla buona mano come Ranuzzi, Restelli, Montanari, Corcelli e Tognacci, seppure il ricorso esagerato al tiro dall’arco per ora non ha dato buoni frutti. Compito degli esterni manfredi sarà di non far accendere i pari ruolo avversari in difesa ed affidarsi al gioco in post basso di Poggi e Molinaro in attacco, con Aromando libero al solito di svariare su tutto il fronte offensivo, dimostrando quella maggior leadership diffusa, che per ora nei rivali è prerogativa assoluta di un Alex Ranuzzi troppo spesso costretto a cantare e portare la croce.