Basket B Nazionale, sarà un derby speciale per Lotesoriere: «Grazie Ravenna, ma ora ci sono i Blacks Faenza nella mia testa»

Valerio Roila
Coach Alessandro Lotesoriere, i Blacks che sta cercando di condurre verso un cammino vincente passeranno delle feste thrilling, avendo di fronte due derby che fungono anche scontri diretti per la zona play-off. Si comincia con un’Andrea Costa che in pochi pronosticavano così in alto ma che ha saputo approfittare del calendario ed arriverà al PalaCattani col vento in poppa di cinque vittorie consecutive.
«Hanno avuto problemi iniziali perché hanno svolto il mercato più tardi, ma ora si stanno apprezzando gli effetti del lavoro di coach Di Paolantonio. Una squadra che sa cambiare pelle più volte all’interno del match e contro la quale cercheremo invece di imporre la nostra identità. Mi aspetto un derby tostissimo sul piano agonistico. Per noi ha una valenza molto alta, perché si tratta dell’unico match interno in mezzo a quattro trasferte, e dobbiamo farci trovare pronti».
Poi arriverà il momento della sfida al suo recente passato, con la trasferta di Ravenna, in programma il 7 gennaio dopo la sosta natalizia. Che effetto le fa affrontare la squadra che ha allenato nelle ultime due stagioni?
«Sarei stato più emotivamente sollevato se questa trasferta si fosse già disputata al momento del mio arrivo a Faenza. Proverò senz’altro sensazioni forti, anche perché si giocherà al PalaCosta, la vera casa del Basket Ravenna, dove ci allenavamo e dove negli ultimi anni ho passato più tempo che nella mia abitazione».
Ravenna ha rappresentato la sua rampa di lancio, quali sono stati i suoi primi pensieri quando le è stata offerta quella panchina da head coach?
«Soddisfazione per il riconoscimento del lavoro svolto da assistente, per l’apprezzamento e per sentirmi ripagato dei sacrifici fatti, unito all’ambizione di poter lavorare per una società con prospettive, e che ha visto in me anche un ritorno dell’investimento fatto negli anni precedenti. Mi chiamò Giorgio Bottaro, con cui non avevo ancora lavorato ma che aveva già lanciato Antimo Martino, e sapevo di avere la fiducia del presidente Vianello e di Mauro Montini, che avevano seguito il mio percorso e sapevano cosa aspettarsi da me. Un incastro perfetto».
Lei era relativamente giovane ed alla prima vera esperienza in un campionato importante in prima linea. Ha avvertito all’inizio diffidenze o perplessità tra i tifosi o magari anche la stampa?
«Più che altro curiosità, perché non mi avevano mai visto in questo ruolo, ed è stato un sentimento stimolante. Non penso che qualcuno attendesse al varco i miei errori, coi tifosi c’è sempre stato un buon rapporto ed avevo le mie gratificazioni anche da vice, cosa non scontata. Si può dire che mi sentissi uno di loro, e dall’ambiente ho sempre sentito la massima fiducia».
In cosa Ravenna l’ha arricchita e in cosa pensa di aver valorizzato lei la squadra?
«Per me è stata la mia prima esperienza fuori casa, quindi mi ha accresciuto da tutti i punti di vista, anche dal lato umano, dato che è la città dove ora risiedo ed in cui ho trovato la mia compagna, con cui sto da sette anni. Dall’altra parte, io ho sempre avuto grande attaccamento alla società e penso di aver dato tutto a 360 gradi, anche fuori dal campo. Sotto il profilo professionale spero di aver lasciato un modus operandi ed una visione, sempre in condivisione con i dirigenti».
Al di là delle sue emozioni personali, che partita si attende in vista della gara del prossimo 7 gennaio?
«L’OraSì ha due punti di riferimento ben individuabili come Nikolic e Bedetti, ma intorno a loro assicurano solidità tanti giovani di talento che apportano entusiasmo e che saranno ergersi a protagonisti a turno. Sarà un match intenso e delicato che dovremo ben preparare durante questo periodo natalizio».