Basket B Nazionale, Papa, un criminologo per i Blacks Faenza: «La mia vita sul parquet e tra i libri»

Romagna | 16 Settembre 2023 Sport
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Valerio Roila
Il crimine è una cosa comune. La logica è rara. Tuttavia, è sulla logica che bisogna insistere. Parole di Sherlock Holmes, tagliate a pennello per Francesco Papa, nuovo arrivo in maglia Blacks. Che ha in tasca una specializzazione in criminologia, a dimostrare che la palla da basket è il suo mondo, ma che sa esplorare anche il mondo fuori dalla pallacanestro. Ala forte di grande carattere, classe 1995, atteggiamento volitivo in campo, nella vita mostra testa sulle spalle e misura nelle parole. Dopo essere stato più volte castigatore di Faenza da avversario, è pronto ora a farsi «perdonare» vestendone la maglia.
Francesco, il suo matrimonio con i Raggisolaris si era vociferato da qualche stagione, e finalmente si è materializzato. Ci racconta com’è andata la trattativa?
«Sono fidanzato da cinque anni con una ragazza romagnola, quindi tornare a giocare da queste parti era un mio obiettivo. Quando il giemme manfredo Andrea Baccarini ha chiamato il mio agente, ho dato subito l’ok alla trattativa, che è stata velocissima, spinta dalla forte volontà di entrambe le parti di trovare l’accordo. Tra l’altro qui ritrovo Andrea Pastore, con cui avevo già giocato a Giulianova, mentre con molti degli altri neroverdi avevamo sempre giocato belle sfide da avversari».
Lei è noto per essere un giocatore di grinta e temperamento, e forse non è un caso che abbia giocato spesso in città molto calde dal punto di vista della tifoseria, come Roseto, Rieti, Fabriano, ed ora Faenza.
«Sì, è così. Credo si formi un circolo virtuoso importante. E l’alchimia si è verificata soprattutto con Fabriano, con cui c’è stato un rapporto speciale, sia per aver raggiunto la promozione in A2, che per la stagione passata, in cui sono stato il loro capitano. E speravo che la sfida diretta con la mia ex squadra arrivasse più tardi, ma dal punto di vista emozionale probabilmente la sentirò di più quando andremo lì da loro, in campionato».
Chi è Francesco Papa fuori dal campo?
«Un ragazzo solare, tranquillo, che ama leggere libri, guardare film, e passeggiare con il mio cane, Rio, un pastore australiano. Inoltre studio, sono laureato in Sociologia, con specializzazione in Criminologia, ed ora sto cercando di prendere una laurea in Scienze della Pubblica Amministrazione».
Quando ha pensato di poter fare della pallacanestro qualcosa di più di una passione?
«Abbastanza presto, subito dopo la fine della scuola, al primo anno a Roseto, ho capito che avrei potuto crescere di livello, allenandomi duramente. Che è quello che ho dovuto fare, non essendo dotato di un talento cristallino. Ogni giorno ho provato a rosicchiare qualcosa. I miei fari sono stati i genitori, vivo in una famiglia sportiva, il loro sport era l’atletica. Mi hanno insegnato l’importanza della disciplina e l’etica del lavoro».
Quali sono le sue aspirazioni personali? Pensa di poter un giorno toccare la massima categoria in Italia?
«Preferisco volare basso con la fantasia. Intanto spero di poter tornare a giocare in A2, magari con Faenza, dopo aver conquistato la promozione».
Per farlo dovrete superare avversarie tostissime. Nel vostro girone ci sono almeno altre tre favorite della vigilia, oltre a voi, come Ruvo, Roseto e Chieti. Quali sono invece, a suo avviso, le possibili sorprese, poco citate attualmente tra le protagoniste nei pronostici della vigilia? E cosa prevede per il campionato?
«Credo che Jesi, quando sarà al completo, possa essere un cliente scomodo per tutti. Poi vedo molto bene Mestre e la stessa Fabriano, mi sembrano collettivi ben costruiti, che possono insidiare anche il podio del girone. In generale, penso che non ci sarà, come l’anno scorso, la Rieti della situazione, e penso ci sarà molto più equilibrio. Quindi probabilmente farà più strada chi perderà meno punti con le squadre di bassa classifica». 
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