Basket B Nazionale, l'OraSì Ravenna e il futuro visto da Bottaro: «Io vorrei dare continuità, ma...»

Riccardo Sabadini
Una stagione conclusa con la salvezza, senza dover passare dalle forche caudine dei playout, e un’altra stagione da programmare. Giorgio Bottaro, deus ex machina dell’OraSì Ravenna, è esattamente a metà del guado: ha salutato un campionato e ora ne deve progettare un altro.
Bottaro, cosa pensa di questa stagione appena conclusa?
«È stata un’annata complessa che ci ha visto ottenere l’obiettivo che ci eravamo prefissati, cioè la salvezza. Siamo riusciti a raggiungerla con una giornata di anticipo, senza passare dai playout. Forse qualcuno si sarebbe aspettato qualcosa in più, ma nell’analizzare questa stagione dobbiamo sempre ricordarci da dove siamo partiti: ci siamo iscritti al campionato senza avere certezze economiche, a causa dell’alluvione, in un campionato nuovo come la B Nazionale di quest’anno, un campionato che non ha niente a che fare con la precedente Serie B. Desidero fare tre ringraziamenti pubblici: il primo è per il presidente Vianello e la sua famiglia che ha deciso di andare avanti comunque, anche senza certezze. Il secondo è per chi ci è stato vicino con i fatti e cioè la pubblica Amministrazione e gli sponsor, a cominciare dal gruppo Unigrà che non è venuto meno al suo impegno nonostante i danni subiti, arrivando a tutti gli altri che sono addirittura aumentati dopo ciò che è successo. Infine, dobbiamo ringraziare i tifosi che, ritrovatisi in una nuova categoria, ci hanno comunque sostenuto ed apprezzato senza sosta, seguendoci anche nei momenti più bui in tutti i palazzetti d’Italia, una cosa che ci ha colpito profondamente».
Qualche rammarico?
«Credo che ci fossero sei o sette squadre più attrezzate delle altre e che noi potessimo giocarci l’ottava piazza con Imola. C’è stato un momento in cui ci siamo illusi, con le cinque vittorie consecutive, di poter centrare la post-season; purtroppo, la squalifica di Nikolic ci ha privato di uno dei nostri migliori giocatori nel momento chiave. La squadra ha reagito bene ma la rocambolesca sconfitta di Bisceglie, al termine di una gara dominata, ci ha fatto perdere delle certezze e ha inaugurato un periodo di incertezze. I ragazzi però sono stati bravissimi a ritrovarsi nelle partite decisive, vincendo tutti gli scontri diretti e togliendosi anche lo sfizio di vincere entrambi i derby con Faenza».
Se potesse tornare ad agosto 2023, cambierebbe qualcosa?
«Sinceramente credo che abbiamo allestito la migliore squadra possibile: avendo un budget limitato abbiamo dovuto assemblare una squadra giovane, totalmente rinnovata se si esclude Onojaife. Lavorare con i giovani è stato molto bello ma al tempo stesso impegnativo: è soddisfacente vederli crescere ma è difficile che abbiano una continuità di rendimento, per cui abbiamo vissuto una stagione di alti e bassi. Ringrazio coach Massimo Bernardi che ha sposato questo nostro progetto, accettando di lavorare con un solo assistente e che ha raggiunto l’obiettivo stagionale. Abbiamo inoltre vinto il premio di valorizzazione degli under e questo è un motivo di grande orgoglio nonché un premio economico importante».
A proposito di coach Bernardi, sarà ancora lui il timoniere dell’OraSì 2024-2025?
«E’ ancora presto per dirlo. Non ci siamo ancora incontrati, quando sarà il momento ci vedremo e parleremo per decidere il da farsi».
Dove giocherete l’anno prossimo?
«Penso che l’anno prossimo giocheremo ancora al Pala Costa ma siamo consapevoli che la nostra casa è il Pala de Andrè o, meglio ancora, il nuovo palazzo dello sport che è in costruzione. Il nostro obiettivo è quello di migliorarci ogni stagione, intraprendendo un percorso di crescita che ci porti dove abbiamo meritato di stare».
E dei giocatori chi vestirà ancora il giallorosso?
«Anche per loro è presto, bisognerà aspettare la fine della stagione e poi a cascata si sistemeranno le squadre. A noi piacerebbe mantenere un nucleo, dando continuità, ma non è detto che sia possibile: i giocatori sono stati bene e resterebbero volentieri però ci sono tanti aspetti da valutare».