Basket B Nazionale, l'ex Ciocca e un bentornato a Ravenna: «I miei due anni indimenticabili»
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Riccardo Sabadini
OraSì Ravenna-Gemini Mestre è una sfida inedita per i giallorossi, ma è soprattutto l’occasione per rivedere in Romagna uno degli uomini che ha contribuito a collocare Ravenna sulla mappa del basket che conta. Coach Cesare Ciocca, originario di Treviglio e veterano della serie B, nei suoi due anni sul pino giallorosso, ha sfiorato la promozione in A2 ma soprattutto ha contribuito a porre le basi per quella squadra che per due lustri ha fatto sognare i suoi tifosi con imprese di grande livello.
Coach Ciocca, è la sua prima volta a Ravenna da avversario. Che effetto le farà?
«Sarà un grande piacere per me tornare al Pala Costa. I ricordi son rimasti piacevolmente indelebili nella mia mente, quelli che ho vissuto a Ravenna sono stati due anni stupendi, penso che in quei due anni abbiamo posto le basi per la grande scalata che i giallorossi hanno fatto diventando un riferimento nel basket che conta. Mi ricordo che fu Dario Bocchini, che era stato investito del ruolo di general manager, a volermi a Ravenna; la prima fu una stagione disgraziata con pochissima gente al palazzetto mentre nella seconda stagione arrivammo ad un passo dalla promozione. Sono stati due bellissimi anni di costruzione e di lavoro di semina che è stato poi raccolto negli anni successivi. Peccato per la scorsa annata tribolata, con la riduzione del budget che è culminata poi con la retrocessione. Ravenna è una città che porto nel cuore, dove mi son trovato veramente benissimo e dove ho conosciuto tante persone che sento ancora regolarmente».
Che OraSì si aspetta domenica? Finora è stata un po’ Dottor Jekyll e Mister Hyde, tra casa e trasferta.
«Reputo l’OraSì una squadra molto intrigante, un mix di giovani molto molto interessanti, insieme ad uno straniero molto forte come Nikolic e giocatori esperti della categoria come Bedetti e Paolin. La squadra è partita molto bene in casa e meno bene fuori casa, ci può stare essendo una squadra giovane. Noi la incontriamo in casa ed io, avendo fatto due anni a Ravenna, conosco perfettamente l’ambiente ed il parquet del Pala Costa che è molto particolare, un campo piccolo e dove la gente si sente; posso quindi dire con tutta certezza che sarà per noi una partita molto difficile».
Voi a che punto siete?
«Se qualcuno mi avesse detto che dopo cinque giornate, avendo incontrato corazzate del calibro di Faenza, San Vendemiano e Roseto, avremmo avuto 8 punti gli avrei dato del pazzo. Abbiamo fatto un precampionato molto tosto, abbiamo lavorato tanto e questo si è ripercosso un po’ nelle amichevoli e nelle prime uscite. In realtà poi in campionato siamo partiti come nessuno si aspettava per cui ci godiamo il momento, consapevoli che questo è un campionato difficile e durissimo dove le favorite non sono partite con il giusto abbrivio, e che noi siamo stati bravi a mettere un po’ di fieno in cascina per cercare di centrare il nostro obiettivo stagionale che è quello di fare i playoff».
Che campionato è questa B Nazionale?
«La considero, come molti addetti ai lavori, una sorta di serie A3. Il livello è molto alto, il fatto di poter usare uno straniero comunitario è un valore aggiunto, campionato lungo e tosto, con ben sei turni infrasettimanali quindi non ci si può mai rilassare. Secondo me è un’ottima cosa che abbiamo diviso le squadre in due gironi in senso longitudinale e non in tre conference. Il livello si è alzato notevolmente, con molti giocatori scesi dalle serie superiori e diversi ottimi comunitari, avendo ridotto da 64 a 36 squadre era inevitabile che tutto ciò dovesse accadere, è davvero un bel campionato, intrigante».
Che partita si aspetta domenica al Costa? Quale giocatore di Ravenna attenzionerà di più?
«La forza dell’OraSì è il collettivo, coach Bernardi ha a disposizione tanti giocatori interessanti, Ferrari, Dron e Restelli su tutti, sono giovani veramente bravi ed al Costa si sono sempre espressi in modo molto positivo. Penso che per uscire da Ravenna con i due punti noi dovremo fare la nostra partita di abnegazione difensiva e collaborazione in attacco, la pallacanestro che ho sempre predicato da quando alleno e che per adesso sta dando buoni frutti».