Basket B Nazionale, il saluto di Lotesoriere: «Grazie Ravenna, il patrimonio costruito in questi 10 anni non va perso»

Riccardo Sabadini
La notizia era nell’aria ed era già stata anticipata, ma ora è ufficiale: Alessandro Lotesoriere non sarà l’allenatore del Basket Ravenna per la stagione 2023-2024. 
Coach, ci racconti il perché di questo inaspettato addio.
«Quando Giorgio mi ha richiamato dopo aver raccolto un po’ di elementi conoscitivi per programmare la stagione mi ha prospettato le possibilità e qualche ipotesi, ci ho pensato un attimo per capire se avessi ancora l’energia e la motivazione per approcciarci a una nuova programmazione. Fermandomi un attimo e facendo questi ragionamenti mi sono reso conto che non avrei avuto ulteriore spinta per ripartire».
Che tipo di progetto sta nascendo? A Ravenna le comunicazioni ufficiali latitano.
«Bisogna chiedere a Bottaro. So cosa mi aveva proposto ma non so su cosa sono andati avanti, ciò che mi aveva prospettato tra l’altro non era ancora stato messo nero su bianco e quindi non so nulla di ufficiale, sicuramente ci staranno lavorando con il nuovo allenatore».
Che dovrebbe essere Bernardi…
«Ho sentito anche io questa voce. Non lo conosco personalmente, ci siamo incrociati in qualche occasione durante qualche amichevole, non ho idea di che tipo di allenatore sia».
Che ne sarà di lei? 
«Avevo avuto una prospettiva interessante ma avevano necessità temporali che non coincidevano con le mie».
Avrebbe accettato di ripartire dalla B Nazionale?
«Questa serie B è davvero il terzo campionato nazionale, ci sono solamente 36 squadre, sono certo che ci sarà un bel livello. Con l’introduzione dello straniero, rispetto alla B di eccellenza di una volta, il livello sarà ancora più alto».
Quali sono i momenti più importanti che si porta dietro da questa avventura?
«Sicuramente sono molto di più i momenti belli più di quelli brutti. I più importanti sono l’esordio da assistente con la vittoria di Jesi e la prima vittoria da capo allenatore a Cento. I due momenti più brutti invece sono stati la finale di Coppa Italia persa contro Tortona, perché sarebbe stato bello vincere un trofeo da regalare al pubblico mentre quest’anno l’esclusione di Ferrara e la sconfitta casalinga con Cremona della seconda fase sono i momenti che hanno cambiato il corso della stagione purtroppo in negativo».
Con questa retrocessione si chiude un’epoca della pallacanestro ravennate?
«Ravenna è coinvolta in questo momento di assestamento, credo che quello che è stato creato negli ultimi dieci anni debba continuare ad essere il patrimonio della pallacanestro ravennate, dev’essere quella benzina che alimenta la passione perché un periodo di mantenimento ci sta ma se queste basi restano solide anche per Ravenna tornerà il momento per rientrare nei primi due campionati nazionali, è importante che tutto ciò che si è creato a livello di movimento non venga disperso».