Basket B Nazionale, il gm Baccarini ha completato il roster: «Dai nuovi alle certezze: così ho costruito i Blacks Faenza»

Romagna | 28 Luglio 2023 Sport
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Valerio Roila
Si è chiuso prima della fine di luglio, con notevole anticipo rispetto al resto della concorrenza, il mercato dei Blacks. La rosa per la prossima stagione è già pronta per essere plasmata dalle mani di coach Garelli, che avrà a disposizione sei conferme dello scorso campionato, cinque nuovi arrivi, di cui tre ad alta rotazione, oltre ai giovani del vivaio Academy a completamento dell’organico che si radunerà il 16 agosto. In attesa che si torni a sudare sul parquet, abbiamo chiesto al general manager Andrea Baccarini di commentarci la campagna acquisti estiva.
Baccarini, che tipo di mercato vi siete trovati ad affrontare? Ci sono stati cambiamenti o particolarità, in seguito alla riforma che ha dimezzato il numero di squadre della terza categoria nazionale?
«Speravamo che, con una minor disponibilità di posti, ci fosse un calmieramento dei prezzi, che nella realtà non abbiamo osservato, visto che anche alcune società di B interregionale si sono presentate sul mercato molto agguerrite. Quindi poco è cambiato a livello di mercato, mentre le cose muteranno abbastanza a livello di oneri ed inquadramenti, con nuove norme sulla tutela dei lavoratori, ed impatti sul budget che, per ora, purtroppo, vanno tutti sulle spalle delle società».
Avete allestito la squadra con sei conferme prestigiose, tre innesti «pesanti», più due giovani di buone prospettive: che tipo di organico ne risulta?
«Un roster lungo, con degli under che si possono ben inserire e con tanta duttilità per schierare quintetti di diverse tipologie. L’idea principale perseguita era quella di confermare il nucleo, che è cresciuto assieme con la voglia di vincere e rende più semplice l’assemblamento, con qualche switch migliorativo in tre ruoli, anche se ci è dispiaciuto salutare i partenti. Siamo soddisfatti e pensiamo di essere riusciti nell’intento: saremo probabilmente la squadra che ha confermato più giocatori in categoria assieme a Livorno. Ci sentiamo competitivi per un campionato che, sulla carta, si presenta di livello altissimo e molto combattuto».
Il primo nuovo arrivo che avete firmato è stato Galassi, di cui si è cominciato a parlare già nell’immediato post-stagione scorso. Cosa vi è piaciuto in lui?
«E’ un giocatore che ogni anno è riuscito a compiere uno step verso l’alto e che è stato protagonista nel campionato di una sorpresa come la Virtus Imola. Ha voglia di crescere ancora, ed appena saputo del nostro interessamento non ha guardato in altre direzioni. Tutte le trattative in realtà sono durate pochissimo, e ciò ci dà grande soddisfazione, perché significa che nel tempo abbiamo creato qualcosa che non ha bisogno di presentazioni».
Dopo Galassi, la firma di un giocatore top di categoria come Tomasini: un leader, un vincente nato, un uomo da ultimo tiro.
«Sono sette o otto campionati che proviamo a firmarlo. L’anno scorso ci eravamo vicini, ma l’offerta di Rieti era impareggiabile. Quest’estate, una volta liberato dalla società laziale, si sono creati i presupposti giusti per il sospirato matrimonio».
Anche Papa era un giocatore che concupivate da tempo.
«L’abbiamo affrontato più volte e ci ha dato sempre fastidio. Sa fare tante cose utili, che vanno oltre le statistiche. Si abbina bene col nostro reparto lunghi, che non avrà troppi centimetri a disposizione, ma che sa come compensare il gap, creando situazioni vantaggiose».
La scelta di non approfittare della possibilità di firmare un giocatore straniero comunitario è definitiva? Ed è stata una decisione che avevate chiara già in partenza o è nata in corso d’opera?
«L’idea era provare a mettere la ciliegina guardando cosa poteva offrire quel mercato, ma abbiamo considerato la nostra torta già abbastanza appetibile. D’altronde, meglio affidarsi ad un italiano di cui conosciamo il rendimento, che ad una scommessa proveniente dalla Serie C o ad un giocatore troppo impattante preso dalla A2, che poi magari gioca per le sue statistiche. Ed infatti vedo che finora solo un terzo delle squadre della B Nazionale hanno sfruttato questa possibilità. Noi crediamo e ci auguriamo che sia la scelta giusta, ma comunque ci sarà tempo fino al 28 febbraio per cambiare opinione ed innestarne uno».
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