Basket B Nazionale, Galassi è il veneziano di Romagna: «Qua da 10 anni, a Faenza per vincere»

Romagna | 21 Ottobre 2023 Sport
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Valerio Roila
A caccia del leggendario tesoro. Come Monkey D. Rufy, il protagonista del suo manga preferito, «One Piece», Luca Galassi insegue il suo sogno, senza sapere se il premio finale ci sia, ed in cosa consista, ma cerca i compagni migliori per la sua ciurma, e vive in pieno la sua esperienza di libertà e grandi ambizioni. Veneziano di terra, nato a Mirano, classe 1999, in grado di giostrarsi sia nel ruolo di portatore di palla ed incursore d’area, che in quello di guardia tiratrice letale dall’arco, scuola Reyer prima e Crabs Rimini poi, è ormai stabilmente in Romagna da dieci anni, vestendo anche le maglie del Bellaria, Titano San Marino, Medicina, Lugo e Virtus Imola. Con la quale vince il campionato di C Gold e, nella scorsa stagione, incrementa il suo contributo anche al «piano di sopra», prima dell’ingaggio da parte dei Raggisolaris.
Galassi, il suo passaggio ai Blacks, quest’estate, ha lasciato un po’ di amarezza nei suoi tifosi gialloneri.
«Quelli di Imola sono stati due anni fantastici per me, indimenticabili. Il mio trasferimento a Faenza è stato un passaggio che ho voluto fortemente, per una mia crescita personale, e penso che alla fine molti dei miei vecchi tifosi l’abbiano capito».
In questa regione ha trovato il suo posto d’elezione?
«Posso dirmi ormai un romagnolo acquisito. Non posso che parlarne bene, la qualità della vita in questi posti è ideale. Ed ho trovato tanta serietà nelle società in cui ho militato».
Ripercorrendo l’inizio di stagione dei Blacks, ad un precampionato pieno di buone premesse, ha fatto seguito una mini-crisi di tre sconfitte, comprendendo quella di Supercoppa con Ruvo. Dopo i successi di Taranto e con Vicenza, possiamo dire che il peggio è alle spalle?
«Non definirei con parole particolari il periodo passato. La società è stata brava a riconfermare l’ossatura della passata stagione, ma la campagna di rafforzamento ha portato, assieme a me, altri elementi di talento da assemblare al meglio. Non è immediato trovare la chimica, è un processo a lunga scadenza. Certo, le sconfitte inattese ci hanno fatto male, ma fa parte del progetto di crescita, in cui qualche passo falso può aiutare a migliorare. Ci siamo confrontati molto in spogliatoio, dicendoci che dovevamo continuare semplicemente a lavorare. Stiamo ingranando, cercando di entrare nei nuovi meccanismi difensivi di coach Garelli, in attacco stiamo trovando i nostri equilibri. Si tratta di un percorso di dieci mesi, in cui cercheremo di trovare la miglior forma possibile».
A fine stagione potrà dirsi davvero soddisfatto solo se…?
«Inutile nascondersi dietro ad un dito. La società ha fissato l’obiettivo di vincere il campionato e miriamo a quello. Poi in un campionato possono capitare tante cose, la stagione è lunghissima ed il livello molto alto, ma la nostra mentalità è quella: vogliamo puntare alla promozione».
Chi è Luca Galassi fuori dal campo? Passioni, piaceri, hobby?
«Studio, mi sto laureando nella triennale di Scienze Motorie, mi manca solo la laurea. Adoro anche leggere, e mi sto appassionando ai manga. Nel tempo libero sono abbastanza standard, mi piace stare con la mia ragazza e vedere gli amici».
Ha avuto maestri di vita sul campo da basket e fuori, o giocatori a cui si ispiri?
«Non ho un giocatore Nba preferito e non mi piace guardare troppo in avanti o troppo in alto. Preferisco osservare e provare a rubare da realtà più vicine a me, da quello che vedo dai giocatori che ho accanto. Per questo sono stato molto contento di sapere che sarebbe rimasto Sebastian Vico a Faenza. Da un giocatore di lunghissima esperienza come lui e da compagni di livello come Pastore cerco di imparare i trucchetti del mestiere giorno dopo giorno. E mi metto a loro disposizione per quello che c’è bisogno per il bene della squadra».
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