Basket B Nazionale, esame Supercoppa per i Blacks Faenza: «Sarà una bella emozione»
Valerio Roila
Giovanni Poggi, da quando lei è arrivato a Faenza, i Raggisolaris sono approdati alle Final Eight della Supercoppa 2021, poi vinta, alle Final Four di Coppa Italia 2022/2023 e ora alle Final Four di Supercoppa di questa stagione. Proprio non riuscite a perdere in queste manifestazioni?
«Ci teniamo molto ad iniziare bene, ma la stagione dev’essere un percorso costante. È lunga dieci mesi, ma cerchiamo di dare il massimo sin dall’inizio, anche se siamo ancora in un periodo di conoscenza reciproca, preparazione fisica e cambiamenti tattici, per non precluderci alcun traguardo».
Data l’esperienza maturata, può raccontarci che atmosfera si annusa in questi grandi appuntamenti?
«Tanta adrenalina. Si tratta pur sempre di una Coppa, uno dei tre obiettivi che puoi raggiungere in stagione. C’è tanta voglia di giocare ed un’emozione particolare, ed è anche un test per verificare il livello della squadra, al confronto con ottime antagoniste».
Nel 2021 lei ha strappato il titolo di Mvp della manifestazione e siete stati protagonisti di una cavalcata imperiale. È una condizione ripetibile?
«Il titolo di miglior giocatore va condiviso con la squadra, furono tutti meravigliosi in quella finale a otto. Fummo la rivelazione del torneo, perché non eravamo tra i favoriti in quella stagione, ma dimostrammo di poter competere con tutti. La Supercoppa è giudicata da molti il torneo meno importante e molte squadre usano la scusa della preparazione per giustificare la loro uscita di scena, ma noi proveremo a ripeterci ed a lasciare agli altri gli alibi».
L’anno scorso riusciste a qualificarvi per le finali di Coppa «strappando il servizio» a Ruvo di Puglia, ma la semifinale di Busto Arsizio andò meno bene con la vostra nemesi Real Sebastiani Rieti.
«Sì, è stata la nostra bestia nera, ma alla fine lo è stata un po’ per tutte, e noi ci abbiamo perso sempre per pochi punti e questioni di dettagli. Ora che le abbiamo preso un pezzo da novanta come Tomasini, speriamo di non trovarne altre, di rivali imbattibili, sulla nostra strada».
E, a proposito di bestie nere, voi lo siete per Ruvo di Puglia, che vi ritroverete davanti per la nona volta in poco più di un anno solare, e che potrebbe essere tra le antagoniste principali per una stagione da protagonisti. Pensa che giocheranno con un pizzico di timore reverenziale?
«Non credo, perché hanno cambiato diversi giocatori, e comunque chi va in campo vive partita per partita. Anzi, qualcuno di loro, anche a livello dirigenziale, potrebbe avere sentimenti di rivalsa e caricare di significati la partita. Ovviamente proveremo a non modificare il trend, ma sono cose che lasciano il tempo che trovano, buone più per le statistiche che per i contenuti di una partita. Si tratta comunque di una squadra fortissima, e per noi è un’occasione ideale per valutarli direttamente dal campo».
Partecipare a manifestazioni di questo genere è prestigioso, ma può anche costare in termini di fatica e di pressione, ricordando anche quanto successo due anni fa, con la partenza ad handicap in campionato che costò il posto a coach Serra. Avete imparato la lezione e riuscirete a mediare meglio i due impegni?
«Vero, si tratta di un impegno che le altre 32 squadre non avranno, ma stiamo cercando di svolgere la preparazione quasi come se non ci fosse questa Final Four da disputare. Potremmo essere sovraccaricati di stanchezza, ma è giusto così: puntiamo a tirare avanti dieci mesi, avremo tempo per una fase di scarico. Per ora non ci pensiamo, proseguiamo tranquilli e sereni lavorando giorno per giorno».