Basket B Nazionale, Baccarini e una lezione che servirà ai nuovi Blacks Faenza: «Non ripeteremo certi errori, ma è finito un ciclo»

Romagna | 25 Maggio 2024 Sport
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Valerio Roila
Si è chiuso con onore, data la resa solo alla «bella» con la Libertas Livorno, ma anche qualche rimpianto, visto l’andamento claudicante in stagione, il campionato dei Blacks Faenza. Per tirare le somme e gettare un occhio al futuro, abbiamo coinvolto il general manager dei neroverdi, Andrea Baccarini.
Dopo tante stagioni in cui siete stati la sorpresa del campionato, o comunque siete andati sopra le aspettative, forse per la prima volta la squadra ha reso meno dello sperabile. Si può dire che per una volta siete stati la delusione stagionale?
«Di certo potevamo fare meglio, soprattutto in regular season. Sono stati commessi errori dentro e fuori dal campo, probabilmente abbiamo sottovalutato la competitività del campionato e durante l’anno non siamo riusciti a trovare continuità per assicurarci quantomeno un primo turno più agevole».
Crediamo sia umano aver pensato almeno una volta “se avessimo fatto o non fatto questo”, oppure “se l’avessimo fatto prima o dopo”. Quali sono i suoi personali rimorsi o rimpianti?
«Ce n’è più di uno, ma sarebbe poco simpatico da parte mia elencarli. Però, per quanto retorico possa essere, quando in una stagione va tutto bene c’è meno spazio per l’autocritica, ora, se avremo capacità di analisi, potremo imparare dai nostri errori. Abbiamo però fatto di tutto per rimediare in corsa, in parte riuscendoci, visto il finale di stagione. La serie con Livorno è stata di grande intensità, abbiamo pagato un cattivo approccio in gara-1 e gara-5 e gli episodi in gara-3, che è stato il punto di svolta della serie».
Siete contenti dell’afflusso di pubblico o speravate in un numeri più alti, anche come abbonati?
«Pienamente soddisfatti. C’è stato un effettivo riscontro, che poi si è ulteriormente rafforzato nel corso degli ultimi mesi. Abbiamo sentito il calore della città e speriamo si possa crescere ancora nei numeri. Abbiamo accolto anche alcune critiche che ci hanno rivolto, che sono sempre bene accette se espresse con civiltà e senza trascendere in atti meno tollerabili, come abbiamo visto accadere per altre tifoserie».
L’addio ad Aromando ha lasciato tanti cuori infranti tra i tifosi. Era un sacrificio necessario?
«In quel momento sì. Non c’erano spazi e presupposti per proseguire il rapporto».
La squadra ripartirà da Poletti e da Tomasini, che sono sotto contratto, e probabilmente da coach Garelli. E poi? Verrà perseguita la politica delle conferme degli ultimi anni, o visti i risultati, ci sarà da attendersi qualche novità in più?
«Difficile parlare di rosa quando non abbiamo ancora definito con certezza guida tecnica, budget e sinergie, ma ritengo si sia concluso un ciclo. Questo gruppo ha performato per tre anni a grandi livelli, solidificandosi in maniera importante e dimostrando attaccamento alla maglia ed alla città. Ma si vive anche di stimoli e di ripartenze, e penso che dopo tre anni alcune valutazioni in tal senso vadano fatte».
La riforma triennale del campionato arriverà a compimento nella prossima stagione, e la Serie B annovererà 42 squadre, che saranno divise in due gironi da 21, con aggravi per numero di trasferte, partite da affrontare in infrasettimanale e concorrenza. Quali altri anticipazioni ci sono? Si prospetta una stagione ancora più dura?
«Il problema si è creato per un errore di valutazione, in realtà le squadre a regime avrebbero dovuto essere 36. Ora ci troviamo con un numero che rende difficile una suddivisione in tre gironi, che diventerebbe una specie di interregionale e costringerebbe ad una fase ad orologio e ad un numero di qualificate ai playoff diverse per girone. Si resta dunque a due gironi, si proverà a fare una suddivisione in Nord e Sud, ma se non sarà possibile si tornerà a quella attuale con Est e Ovest. Le promozioni dovrebbero salire a tre, mentre verrà introdotto un Play-In che coinvolgerà le classificate dal settimo al dodicesimo posto, per evitare che troppe squadre restino a lungo demotivate e prive di obiettivi di classifica. Ci aspettiamo una stagione impegnativa e di certo i costi degli ingaggi non saranno calmierati, ma alla fine gli ostacoli non saranno così differenti da quelli affrontati in questa stagione, sperando magari in una migliore logistica degli impegni infrasettimanali».
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