Basket B, Morara e Calabrese, incrocio speciale: «Imola-Faenza, il derby si gioca così»

Valerio Roila
Chissà che non si siano incrociati, dalle parti di Castel Bolognese. Un film che ne avesse raccontato il cammino fatto in estate, ne avrebbe fatto di certo la prima inquadratura. Dal Ruggi di Imola al Cattani di Faenza ci sono venti chilometri di statale. Che i nostri due protagonisti hanno percorso, in senso inverso, nel corso dell’estate. Marco Morara dall’Andrea Costa ai Raggisolaris, Nicola Calabrese il tragitto opposto: non è stato uno scambio, anche a causa di un ruolo diverso, ma è come se lo fosse. Domenica si ritroveranno di fronte nel derby tra le due squadre, che si svolgerà nell’impianto imolese. Esattamente come dodici mesi fa, quando però ognuno dei due vestiva la divisa che ora indossa l’altro.
Cosa ricordate dei due derby della scorsa stagione?
Morara: «La cosa che mi rimane inevitabilmente più in testa è il fatto che abbiamo giocato senza pubblico, quindi in un’atmosfera non da derby. Quest’anno sarà tutta un’altra cosa».
Calabrese: «La sensazione di amarezza del post-gara, avendoli persi entrambi. Imola ne aveva di più, e meritò quelle vittorie. E ricordo che Morara fu tra i giocatori più decisivi».
In che momento della stagione le due squadre arrivano a questa sfida?
Morara: «Per noi in un periodo complesso perché, dopo il trionfo di Supercoppa, ci siamo trovati a fronteggiare un calendario durissimo. Stiamo però lavorando e compiendo piccoli progressi ogni settimana, passi concreti di un percorso che richiede tempo. Imola invece è al top, ha vinto anche a Teramo in una partita in cui non c’era un giocatore per loro fondamentale come Trapani. Hanno disputato una prova di alto livello e mi sembrano in fiducia. Dovremo giocare una gran partita per batterli, soprattutto dal punto di vista difensivo».
Calabrese: «Noi siamo in una fase molto positiva, con sette vittorie su nove partite che ci hanno dato molta fiducia. Anche se dal punto di vista fisico il post-gara di Teramo ci ha lasciato qualche acciacco, che in settimana il nostro staff medico valuterà. Loro hanno avuto qualche difficoltà, ma hanno giocatori che conoscono bene la categoria, e se trovano la giusta affinità sono pericolosi per chiunque».
Cosa invidia dell’altra squadra?
Morara: «Nulla, ma sono contento per loro, per come siano riusciti a trovare equilibrio e concretezza». 
Calabrese: «Nessuna invidia, ma mi piace come si sanno muovere per allargare il bacino del settore giovanile, il loro Campus societario, e che nello staff sia entrata una personalità importante come Simone Pierich. So che tutti, dal presidente fino al massaggiatore, stanno spendendo molte energie per portare Faenza a buon livello».
Dove pensa potranno arrivare i vostri rivali alla fine del campionato?
Morara: «Il riscontro del campo sta dicendo che se la possono giocare con tutte. Anche quando hanno perso contro una grande squadra come Rimini, la loro energia non è mai venuta meno. Penso possano raggiungere i playoff e fare un bel cammino».
Calabrese: «Se trovano la giusta chimica possono fare molto bene. Per ora non si sono ancora espressi al meglio, ma con le individualità che hanno mi attendo possano togliersi parecchie soddisfazioni».
Quale può essere l’arma in più per farvi vincere il derby?
Morara: «La nostra fame di vincere, di voler recuperare terreno, ed una rotazione alta di nove o dieci elementi che possa tenere alta l’intensità per tutti e quaranta i minuti».
Calabrese: «Il nostro pubblico, ed il fortino del PalaRuggi penso possano darci una grossa mano».
Mandi un messaggio al suo avversario che ha fatto il percorso inverso.
Morara: «Nicola, sono molto felice del fatto che stai trovando spazio e fiducia del coach. Devi continuare così, senza accontentarti mai del livello raggiunto, e lavorare sodo per crescere ancora».
Calabrese: «Marco, ti aspetto a braccia aperte! Che vinca il migliore, e poi magari ci troveremo a mangiare assieme».