Basket B, le avversarie dei Blacks Faenza: Rieti e Firenze in pole position, attenzione ad Ancona e Fabriano
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La prima fila del girone vede allineate Rieti e Firenze. I laziali, dopo la promozione sfumata all’ultimo balzo, sono ripartiti con intatte ambizioni, creando un reparto esterni atomico con le conferme di Contento, Piazza e Piccin e l’aggiunta di Spanghero, reduce dalla promozione in Serie A con Verona, Tomasini ed un Mastrangelo pronto per palcoscenici maggiori. La nuova creatura toscana ha nobiltà in dirigenza (l’ex fortitudino Pavani, il «chiacchierato» ex senese Minucci) e punta in alto con atleti da doppia cifra in A2 come Laganà ed esperienza a palate (Bushati, Ndoja, Venuto). Si contendono il gradino basso del podio i Blacks Faenza, grazie all’ampliamento qualitativo e quantitativo della rosa, la «marpiona» Ancona, che ha ingaggiato giocatori con fame agonistica come il tiratore Ciribeni, i lunghi rampanti Ambrosin e Bedin e gli ex imolesi Carnovali e Calabrese, e la retrocessa Fabriano, che seppur «corta», ritenta la scalata con i navigati Stanic, Centanni, Papa, Verri ed il faro Fall.
Non è big ma può crescere Jesi, che per evitare gli stenti dell’anno scorso ha innestato micce pronte ad accendersi ed infiammare le retine come Merletto e Bartolozzi da Ruvo e Marulli da Fabriano, più l’efficace Filippini vicino al ferro. Solida tatticamente e mentalmente è Senigallia, con gli arrivi da Omegna di Neri e Santucci, mentre da scoprire è l’ammodernata Fiorenzuola, che ha il problema di assemblare elementi provenienti da esperienze diverse (top player: Preti). Rinnovata anche Piacenza, che fa quadrato attorno ad elementi rodati come Cecchetti e Berra, anche se mancano alternative di livello. Il ritorno di Ranuzzi e la sagacia di coach Grandi possono regalare risultati superiori alle attese per l’Andrea Costa Imola; la conferma di Tozzi e l’arrivo del giovane ma già pronto Venturoli non consentono di sottovalutare San Miniato.
Ozzano ha confermato elementi principali (Klyucnhyk su tutti) ed obiettivi: modesti ma pronti a stupire. Le neopromosse Virtus Imola e Matelica provano a buttare il cuore oltre l’ostacolo: i primi con il fresco ingaggio di Tommasini e la trazione slava (Mladenov e Milovanovic), i secondi non discostandosi dal fascino esotico, preferendo l’atletismo dei «mori» Enihe e Seck, così come Empoli (Hidalgo e Nwokoye), che può contare sulle stilettate di Casella. Di rincorsa i giovanissimi Tigers dopo il ridimensionamento e lo spostamento a Cervia, pur non mancando di talento con Pierucci e Lovisotto. (va.ro.)