Basket B, la Rekico ritrova Venucci: "Faenza una seconda casa, ma al Cattani devo vincere"

Romagna | 16 Aprile 2021 Sport
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Valerio Roila
Un mese senza basket, poi cinque partite nel giro di 14 giorni, quindi altre tre in una settimana, ed un altro stop di venti giorni, che farà da preludio ad una nuova serie a perdifiato, ancora da definire. Il focolaio in seno al «team squadra» del San Giobbe Chiusi ha scombussolato di nuovo il calendario della Rekico, che in abbinamento alla sosta di Pasqua ha cumulato il rinvio del match con i senesi, ancora da ricollocare nel planning. Non resta che prepararsi al nuovo trittico in otto giorni, con due impegni interni domenicali (Solbat Piombino e Ozzano), inframezzati dalla trasferta di mercoledì a Livorno. Fedeli al mantra di coach Serra, i neroverdi pensano solo alla prossima, ovvero la sfida con l’ex di turno: Mattia Venucci, play/guardia che approdò a Faenza nel 2017 e ne difese i colori per due stagioni (1.199 punti in 71 gare), ed ora tornato a Piombino, dove nel 2016 vinse il titolo di miglior giocatore della B, guadagnandosi una chiamata al piano di sopra (Chieti). Fu tra i protagonisti della miglior stagione dei Raggisolaris, con il 4° posto in regular season ed il passaggio del primo turno playoff, oltre alla partecipazione alle Final Eight di Coppa (anche quella cavalcata finì in semifinale). In quest’annata, per lui e la sua squadra, non è andato tutto per il meglio. Partita con ottimi propositi, con le conferme sotto canestro di Eliantonio, Persico e Mazzantini, e l’arrivo, oltre di Venucci, di un potenziale «crack» come l’ex imolese Turel, la Solbat ha fatto i conti col duro riscontro del parquet: un solo successo nelle prime dieci giornate, cammino costato il posto a coach Fabbri, avvicendato da Cagnazzo. A complicare le cose, lo stop di Venucci, avendo prima fatto i conti con il Coronavirus, poi con due infortuni (mano e gomito), disavventure che l’hanno tenuto lontano dal parquet per due mesi. La seconda fase dei livornesi si è però aperta nel migliore dei modi, con due affermazioni pesanti, ad Omegna e con Imola, mentre domenica scorsa, con Rimini, è arrivata una caduta al fotofinish, dopo aver sciupato venti punti di vantaggio.
Mattia, verrete a Faenza per riprendervi quei due punti?
«È stata una sconfitta dura da digerire quella con la Rbr, dopo aver guidato per 39’. Per noi ogni vittoria è importante, essendo in una zona in cui si oscilla tra play off e play out. Abbiamo patito diversi episodi sfortunati in stagione, a partire dal focolaio di Covid durante la preparazione, che ha rallentato la formazione dell’identità di gruppo, ma l’impegno di tutti non è mai mancato. E lavorando duro in palestra, con un nuovo allenatore ed un sistema di gioco più consono ai giocatori in rosa, ci stiamo riprendendo».
Quanto è stata dura fermarsi per il «lockdown», riprendere ma poi essere obbligati di nuovo ad un lungo stop?
«Moltissimo, perché avevo, come tutti, una gran voglia di tornare sul parquet. Anche se sapevamo che sarebbe stata una stagione strana, e per uno come me per cui il pubblico è una componente importante. Ora sono in ripresa di condizione e voglio pensare solo al presente, perché so di poter dare un contributo maggiore». 
Sappiamo che a Piombino lei è particolarmente amato dai tifosi, ma anche da quest’altro lato del Paese ha lasciato tanti affezionati. Che effetto le farà non avere il pubblico al PalaCattani domenica?
«Mi piange il cuore, perché non potrò rivedere sugli spalti tante persone con cui abbiamo diviso tante gioie. Faenza per me è una seconda casa, io e la mia famiglia abbiamo stretto amicizie vere e ci siamo trovati divinamente».
Vuole mandare un messaggio particolare ai tifosi faentini?
«Per l’affetto che provo loro posso solo augurare a tutti che sia una bella partita e che vinca il migliore».
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