Basket B, la Rekico e le "vacanze di Natale" a 6: "E’ un peccato fermarsi adesso"
Valerio Roila
«Non fermarmi ora, perché me la sto spassando, sto fluttuando nell’estasi, viaggiando alla velocità della luce. Si, sto avendo proprio un bel momento, non fermarmi ora». Le parole della mitica Don’t stop me now dei Queen (ed anche la musica, volendo) si adattano in maniera ideale al «magic moment» della Rekico, un ballo sfrenato che però deve giocoforza rispettare ora uno stop di 18 giorni, data la pausa agonistica natalizia. All’insegna del ritmo d’altronde è arrivata la vittoria corsara di Omegna, concretizzatasi in una seconda metà gara in cui gli uomini di Serra hanno messo a ferro e fuoco la difesa di casa, non lasciandole respiro e costringendola a sprecare energie preziose, facendola arrivare col fiato corto quando i giochi si sono decisi.
Tra i protagonisti del match Riccardo Ballabio, 17 punti spremuti in 20 minuti di utilizzo, con 6/8 dal campo, 6 falli subiti e 19 di valutazione, marchiando il break che ha chiuso i giochi con una serie di giocate intrise di coraggio e qualità. «Volevamo finire bene l’anno solare ma io avevo una motivazione personale aggiuntiva - rivela la guardia - risalente alla mia stagione trascorsa a Domodossola. Lì Omegna vuol dire derby, e con quella maglia non ero riuscito mai a batterla. Ora mi sono preso questa piccola rivincita personale».
Siete stati bravi a tenere la partita sul filo dell’equilibrio in casa di una big come Omegna, poi nel secondo tempo lo sprint decisivo, come già successo anche nelle altre due vittorie di campionato. Merito della vostra straordinaria condizione fisica?
«Lo stato di forma incide, e fortunatamente stiamo lavorando dal 31 agosto in continuità, senza intoppi. Ma anche merito della profondità del roster, siamo dieci giocatori che possono scendere sul parquet ed essere decisivi a rotazione, e trovare un quintetto che abbia ancora energie è sempre possibile. Ciò ci permette dei rush finali performanti».
Non guardate in faccia nessuno: dopo Cesena, avete battuto Omegna, due squadre pronosticate come partecipanti certe ai play off. La domanda classica è d’uopo: dove volete arrivare?
«La scaramanzia ci impone di non nominare obiettivi. Noi cerchiamo solo di fare del nostro meglio. Punteremo a quanto di più lontano potremo raggiungere».
Pensa che questa pausa sia una disdetta che rischia di fermare uno splendido stato di grazia, o ci voleva per riprendere il fiato dopo il primo fuoco di fila?
«E’ un po’ un peccato, ma credo che un periodo di pausa mentale potrà esserci utile. Abbiamo vissuto un periodo di incertezza particolare, in cui ci spostavano l’inizio del campionato, non facile dal punto di vista psicologico. Passeremo comunque delle feste di lavoro in palestra per farci trovare pronti al rientro».
E quando si riprenderà a giocare, affronterete due partite nel giro di quattro giorni, entrambe al PalaCattani, di segno opposto, col fanalino Alessandria e con quella che allo stato attuale è la squadra in pole position dell’intero girone, ovvero Rimini. Con che stato approccerete al doppio impegno?
«Non fa troppa differenza chi avremo di fronte: li affronteremo con la stessa mentalità. Di certo non saranno sfide semplici, perché Alessandria ha saputo mettere in difficoltà tutte le avversarie, Rimini compresa (erano a -3 al Flaminio all’ultimo giro di lancette, ndr), mentre la RivieraBanca è diversa da quella da noi battuta in Supercoppa, avendo recuperato tutti i giocatori, come sta dimostrando in campionato».