Basket B, la palla al cecchino Aromando: «Blacks Faenza, che sfida con Fabriano»

Valerio Roila
La carta e la palla a spicchi. Se Fabriano è nota nel resto d’Italia, le motivazioni sono, nella maggior parte dei casi, da ricercare in questi due oggetti. L’industria cartiera e la pallacanestro sono tradizioni secolari e motori principali di questa cittadina dell’entroterra marchigiano di nemmeno 30mila abitanti. Nel primo caso si deve tornare indietro al Medioevo (fine del XII° secolo) per rintracciarne le origini, mentre per quanto riguarda il basket ci si può «accontentare» degli anni ‘60 e della figura di un insegnante di educazione fisica, il professor Guerrieri (a cui è ora dedicato il palasport cittadino). La passione germogliò in fretta e la crescita fu iperbolica, tanto che Fabriano, partendo dai campionati regionali, pervenne alla promozione in A2 nel 1979 ed approdò nella massima categoria appena tre anni dopo. Tra gli autori dell’impresa un faentino, Maurizio Lasi, che vent’anni dopo riporterà i marchigiani ancora in A1, stavolta da allenatore. In totale sono state sette le stagioni nella serie di vertice e ben 23 nella seconda, a cui è approdata il nuovo principale sodalizio cittadino, la Janus, ripartito dalla Prima divisione dopo la cessione del titolo sportivo del 2008. Serie A2 persa però nella scorsa stagione, finendo catapultata nello stesso girone dei Blacks come una delle favorite, ed ora attesa al big match di domenica al PalaCattani: «Hanno stravolto la squadra dello scorso campionato - li inquadra l’ala neroverde Simone Aromando - ma l’hanno ricostruita con intelligenza. Hanno in Fall uno dei miglior rimbalzisti del girone, un giocatore come Papa, che in categoria ha sempre fatto benissimo, ed esterni esperti come Centanni e Stanic. Sono un ottimo collettivo, e dovremo affrontare la partita con intensità maggiore rispetto alle precedenti».
Faenza arriva da una preziosa vittoria esterna con Fiorenzuola, prevalendo grazie al maggior peso vicino a canestro (49-29 il conto finale dei rimbalzi, con ben 20 offensivi dei Blacks, e 60% nel tiro da due contro il 38% dei padroni di casa). Anche se sono state le triple di Aromando (5/11), autore di 32 punti, a far prendere il largo ai Raggisolaris: «Coach Garelli ci ha ricordato duramente nei timeout le cose provate in allenamento per difendere sui loro giochi a due, è stato importante per rimanere sempre concentrati su quel che dovevamo fare. In attacco siamo stati bravi a capire che i loro lunghi ci sfidavano al tiro dalla massima distanza e, con l’aiuto dei compagni, sono riuscito a crearmi le condizioni per mettermi in ritmo dall’arco». La classifica dopo il primo 10% di stagione regolare non stupisce troppo il lungo brianzolo, che vede il bicchiere mezzo pieno per quanto riguarda la situazione dei manfredi: «Rieti e Firenze davanti non sono certo una sorpresa, sono squadre costruite per lottare per la promozione. E non ci sono particolari delusioni. Il girone in generale si è confermato molto tosto, privo di squadre materasso, anche se qualcuno considera tale Cervia, ma solo perché hanno un’età media molto bassa. Ci sono piuttosto tante squadre battagliere e talentuose, che possono vincere ovunque. La nostra situazione risente dello scivolone con la Virtus, un match in cui siamo stati poco aggressivi in difesa. Sappiamo bene che se abbiamo ambizioni di diventare una squadra di vertice dobbiamo dare tutto in ogni partita, con umiltà e senza presunzione. Non abbiamo ancora acquisito regolarità di rendimento, ma abbiamo margini di miglioramento».