Basket B, la carica di Anumba: "Rekico, pile ricaricate per sfidare la capolista"

Valerio Roila
Si scrive Chiusi, si legge Venezia. Cosa leghi la cittadina della Valdichiana con il miracolo sulla Laguna noto in tutto il mondo, ha un nome ed un cognome: Luigi Brugnaro. Eclettico imprenditore e uomo politico, sindaco di Venezia dal 2015 e proprietario della Reyer, portata dalla serie B ad un doppio scudetto, più una Coppa Italia ed una Europe Cup. Il quale coltiva interessi nella zona di Chiusi, avendo ivi inaugurato un’azienda agricola e creandovi una società cestistica che potesse fare da «satellite» per la Reyer stessa. Così la San Giobbe, dopo un campionato di Promozione, acquista un titolo di C Gold nella stagione scorsa e, dato il primo posto al momento dello stop dei campionati, viene ammessa in B. Le disponibilità economiche sono imponenti, la campagna estiva è commisurata all’ambizione, come i risultati sul parquet. Domenica la Rekico dovrà far visita alla prima forza del campionato, con un ruolino di 13 successi e due cadute, ed una striscia aperta di nove affermazioni, dotata di un roster completo, esperto e profondo, con rotazione di undici giocatori, senza apparenti punti deboli e con fame non minore del talento a disposizione, come dimostrano i dati che la pongono non solo come miglior attacco (82 punti medi), ma anche quale miglior difesa del girone (65,6). E come se non bastasse, ha ulteriormente rinforzato il roster con la guardia Minoli. Unico dubbio? Le condizioni fisiche, dato che lo scorso 27 marzo Chiusi è finita nella morsa del Covid che ha tormentato anche la Rekico in febbraio, dovendo osservare una quarantena imposta dalla Ausl, da cui è uscita solo lo scorso mercoledì, perdendo la possibilità di partecipare alle Finali di Coppa Italia cui aveva diritto. «Indubbiamente potranno risentirne - è il pensiero dell’ala manfreda Simon Anumba - anche se molto dipende anche da quanto riescono a fare individualmente. Ma senza poter lavorare in gruppo o con la palla, qualcosa si perde. È una situazione che conosciamo bene».
Per lei, che ha un fisico «importante», è stato difficile ritrovare la forma migliore?
«Devo dire che ho risentito abbastanza dello stop per Covid. Non è stato facile restare un mese senza vedere il parquet. Ma lavorando in modo assiduo, sento di poter tornare presto quello di prima».
Come si batte una squadra completa come Chiusi?
«Aggredendola sin dalla palla a due, provando ad imporre il nostro gioco e resistendo, perché loro con le rotazioni possono tenere alta l’intensità per 40 minuti. Importante è il duro allenamento settimanale per farci trovare pronti e ritrovare noi stessi, la nostra fluidità offensiva e la solidità in difesa. La fiducia, dopo le tre vittorie dell’avvio della seconda fase, non ci manca».
Successi che vi permettono di smettere di guardarvi alle spalle e pensare solo ai play off?
«Preferiamo continuare a concentrarci solo sulla prossima partita e guardare la classifica alla fine. Ma di certo possiamo pensare positivo, rispetto ai nostri obiettivi stagionali».
La sosta di Pasqua rischia di farvi perdere il ritmo o è stata benefica?
«Dato il ritmo infernale delle ultime settimane, in cui abbiamo giocato una partita ogni tre giorni, spero che il riposo ci abbia aiutato a ricaricare le pile per essere pronti in questo finale di stagione».