Basket B, in arrivo un altro derby per la Rekico: "Cancelliamo il ko con Imola"
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Valerio Roila
La vita del viceallenatore ricorda un po’ quella del mediano cantata da Ligabue. Tanti oneri, pochi onori, ma con l’intima soddisfazione di svolgere un lavoro imprescindibile, «con dei compiti precisi, a coprire certe zone, a giocare generosi». Così ce lo racconta Emanuele Belosi, faentino doc, classe 1987, già giocatore del Basket 95 e della Mic fino alla Serie B2, poi passato alla panchina, dove ha guidato le giovanili di Russi e Faenza, oltre alla rappresentativa dell’Emilia-Romagna, conseguendo il titolo di miglior giovane allenatore regionale nel 2014: «Il mio ruolo può sembrare defilato, ma si tratta di un lavoro a tutto campo. Oltre a coadiuvare il capo allenatore in tutti gli allenamenti, diventandone parte integrante, si passa la settimana a visionare le squadre avversarie, preparando i video relativi, oltre ad alcune clip personalizzate per i giocatori, per curarne i dettagli. Inoltre, si svolgono allenamenti individuali per affinare la tecnica». Com’è il suo rapporto con Alberto Serra? Spesso assistiamo a coppie di allenatori molto diversi tra loro, sullo stile del «poliziotto buono, poliziotto cattivo». È così anche per voi? «Sta un po’ nei ruoli, infatti io con le giovanili sono più esigente, mentre in prima squadra sono portato tendenzialmente a mediare di più. Ma ho la fortuna di lavorare con una persona con cui ci si può relazionare alla perfezione, perché sa concedermi i miei spazi ed ascolta i consigli, pur se alla fine decide lui, com’è giusto, avendo la responsabilità maggiore. Inoltre, è una persona vera e non ti nasconde i suoi pensieri».
La Rekico è reduce dalla sconfitta nel derby con Imola, che ha fatto paio con quella dell’andata, fermando a quota sei la striscia di successi. Com’è stata metabolizzata nello spogliatoio? Può aver lasciato qualche scoria mentale, a livello di fiducia, o è stata presa da sprone per fare un altro step di miglioramento? «Siamo consci che la testa deve tornare quella della seconda giornata di campionato, quando dopo aver perso con l’Andrea Costa abbiamo posto le basi per il filotto di vittorie. Bisogna guardare avanti, per tornare a giocare la nostra pallacanestro di energia e di voglia. Abbiamo subito l’occasione di riscatto con il derby di Cesena. Saranno galvanizzati dalla vittoria sul parquet di Oleggio, che per loro è occasione di svolta. Cercheremo di metterli in difficoltà come all’andata».
Il campionato è molto equilibrato, quali sorprese ha fornito? E cosa dobbiamo aspettarci, in previsione della seconda fase, dalle squadre che incontrerete? «E’ un girone più combattuto di come si prevedeva, non ci sono schiacciasassi. Si è formato un gruppone, e chi è indietro ha le potenzialità per recuperare. La seconda fase sarà durissima: affronteremo corazzate come Chiusi, squadre ben costruite con giocatori di categoria superiore come Livorno, e una San Miniato dal gruppo storico che sa mettere in difficoltà chiunque. Entrare nelle prime otto non sarà semplice, non bisognerà quasi più sbagliare».