Basket B, il sipario sulla stagione della Rekico è già sceso: "Pensiamo all’anno prossimo"

Valerio Roila
Siamo ai saluti, per quanto riguarda la Serie B 2019/2020. Una chiusura del campionato prematura richiesta dalle società, 46 delle quali (sulle 63 iscritte), tra cui gli stessi Raggisolaris, avevano sottoscritto nei giorni scorsi un documento formale, inviato alla Federazione. In esso si invocava lo stop definitivo del torneo, per garantire la tutela della salute dei componenti delle squadre, oltre alla richiesta di misure straordinarie per far fronte alla situazione di emergenza. A breve giro di posta è giunta, a rafforzarne i propositi, l’istanza avanzata dalla Lega Pallacanestro al presidente della FIP, Giovanni Petrucci, che sollecita la dichiarazione d’interruzione del campionato di serie B alla data del 30 marzo, lasciando una porta aperta alla possibilità di riprendere quello di A2, se i decreti governativi ne permetteranno la disputa a porte aperte, e chiede di analizzare le forme possibili di sovvenzione e tagli dei costi da applicare per la prossima stagione. Pressoché certo che tale richiesta verrà accolta dalla Federazione. Già ufficiale, invece, in quanto evento Lnp, l’annullamento dell’edizione 2020 della Coppa Italia di A2 e B.
«Una scelta di responsabilità e ragionevolezza - spiega il general manager della Rekico, Andrea Baccarini - perché ci sono zone dell’Italia dove è impensabile tornare a giocare a breve. In un momento in cui non si può nemmeno uscire di casa, come si può programmare di aprire palazzetti, tornare a giocare uno sport di contatti, spostarsi per andare a giocare in trasferta? Ci sarebbero troppe questioni da affrontare, meglio dire stop. Noi avevamo poche ambizioni, ma anche a chi ne aveva di maggiori è parso chiaro che sia più importante preservare la salute e rivolgere le energie per la programmazione della prossima stagione, piuttosto che tornare a giocare tante partite in poco tempo, dopo essere stati fermi dei mesi». Come sarà affrontata, secondo lei, la questione promozioni e retrocessioni? «Alcuni propongono di congelare le classifiche, riprendere a settembre con gli stessi organici, e finire per dicembre, poi fare mercato per il campionato successivo. Ma la vedo di difficile attuazione, e comunque dovrebbe essere speculare per gli altri campionati. La neutralizzazione è la misura più ovvia, anche se ci sarà chi ci rimette di più. Ma gli investimenti li abbiamo fatti tutti, e d’altronde, per alcune società, una promozione in una categoria superiore potrebbe significare una condanna a morte, dati i maggiori costi da sopportare e le gravi perdite di questo finale di stagione troncato. Sarà già un successo potersi reiscrivere alla B».
Con quali condizioni si ripartirà? «Sarà essenziale poter disporre di sgravi ed aiuti per le società, da redistribuire a chi gioca. Saremo tutti nelle stesse condizioni, date le tante aziende in sofferenza, che non avranno disponibilità per le sponsorizzazioni. Ci rimetteranno anche i giocatori, con parametri che caleranno, ma bisognerà venirsi incontro, con buon senso, per far rimanere il sistema in piedi. Anche per loro è meglio rinunciare a uno o due mensilità, ed avere ancora 60 squadre in serie B, piuttosto che avere tutto ora, ma con pochi posti a disposizione dove giocare l’anno prossimo. Specularmente noi non possiamo fare ingiunzioni ai nostri sponsor per far rispettare i contratti, per poi perderli per le prossime stagioni. Ma qui stiamo facendo disamine fredde e ciniche. Vediamo prima di tornare a mettere il naso fuori di casa, poi con calma parleremo di basket».