Basket B, il gm Baccarini e il cammino della Rekico: "Gennaio mese decisivo, ok i derby negli infrasettimanali"

Valerio Roila
Dicono che prima o poi bisogna affrontarle tutte. Sarà, ma il fascino della pubblicazione del calendario è così alto che, nonostante il campionato parta solo a metà novembre, già da settimane in tanti si chiedevano ansiosi quando sarebbe uscito. E così, ora che finalmente l’abbiamo in mano, siamo lì a spulciarlo, commentarlo, e soprattutto criticarlo. La Rekico partirà da dove aveva lasciato, ospitando quella Ozzano che la attendeva in marzo, per un match che aveva i crismi di uno spareggio per un posto playoff. E le curiosità non finiscono qui: le prime quattro trasferte dei neroverdi saranno tutte in Piemonte, già a fine novembre Faenza saggerà duramente il suo stato di forma con due big da affrontare in rapida successione (Chiusi e Omegna), mentre i derby con Imola e Rimini saranno giocati in infrasettimanale. Ne abbiamo parlato col general manager dei Raggisolaris, Andrea Baccarini.
Lei è dello schieramento «tanto si devono incontrare tutte» o pensa che la successione delle partite possa influire sul rendimento?
«L’ordine può essere importante, ma è difficile sapere a priori chi sarà in forma in un determinato momento della stagione».
Lo scherzo del calendario è di farvi riprendere da quella sfidante che avreste dovuto affrontare quando tutto è stato interrotto.
«Una coincidenza incredibile, che si unisce a quella che il destino ci ha riservato con la Supercoppa, che ci fa partire con Rimini, la stessa partita che avremmo affrontato dopo Ozzano. Ripartiamo da dove eravamo rimasti. Ma l’importante è ripartire».
Le trasferte più lunghe, con le piemontesi, le affronterete subito. Meglio così e togliersi il pensiero, o preferivate fossero più diluite nel tempo?
«Anche questa è una strana coincidenza, ma va bene così. La logistica non ci darà grossi problemi, abbiamo tempo per organizzarci con i viaggi».
Vi piace l’idea dei derby negli infrasettimanali?
«A differenza della scorsa stagione, ci è andata di lusso, perché in questo modo evitiamo lunghi viaggi in mezzo alla settimana. Per quanto riguarda i derby, non penso sia un problema per gli spettatori fare una breve gita al mercoledì, se saranno ammessi al Palazzetto».
C’è una sfida in particolare che si è segnato sull’agenda?
«La prima, perché è il debutto. Non vedo l’ora che si riparta, e poi si tratta pur sempre di un derby regionale e di una società con cui ci conosciamo bene». 
Una stagione regolare così compressa in cinque mesi e mezzo che tipo di squadre può favorire?
«E’ una situazione nuova, impronosticabile. Ci si allenerà meno e si giocherà più spesso, sarà necessario azzerare vittorie e sconfitte ed essere sempre pronti. Soprattutto bisogna arrivare al top della condizione psicofisica in gennaio, quando ci sono sette partite in programma e si sarà sottoposti a stress importanti».
La speranza di tutti è che sia data la possibilità di riaprire gli impianti al pubblico. Siete ottimisti al riguardo e, dal lato opposto, quali saranno gli scenari se così non dovesse essere?
«Dobbiamo per forza essere speranzosi, un nuovo stop ai campionati o un lockdown sarebbero un disastro».
Come procede l’attività preparatoria della squadra?
«Per ora non abbiamo problemi, abbiamo fatto i sierologici ai ragazzi, ad inizio preparazione, ed erano tutti negativi. Faremo tutti i test previsti dal protocollo entro la prima amichevole, che dovrebbe essere quella del 26 con l’Unieuro a Forlì».