Basket B, i Raggisolaris scendono a «casa Tiberti»: «Faenza più forte rispetto all’andata»
Valerio Roila
Viaggiando controvento. La Faenza riunita dopo lo stop per il Covid, rinsaldata dall’arrivo di un lungo di buon pedigree come Molinaro, ha mostrato progressi evidenti al ritorno sul parquet. Di fronte però c’era la quasi irreprensibile capolista Roseto, che ha avuto ragione dell’intensità e dell’agonismo espresso dagli uomini di Garelli. Ed il calendario beffardo propone subito un’altra montagna da scalare, la trasferta di Rieti, in casa di quella Kienergia che in graduatoria viene subito dopo gli abruzzesi appena affrontati. I reatini schierano due ex manfredi di lignaggio come la guardia Filippo Testa, già protagonista con 15 punti segnati nel match di andata al Cattani (la Kienergia la spuntò 49-64) e l’ala-centro Edoardo Tiberti, che ha ballato a Faenza per una sola stagione, anzi mezza: quella del 2019/2020 interrotta dal Covid. «Fu un campionato particolare - ricorda - che iniziammo bene, ma poi tra i problemi alla schiena di Klyuchnyk e qualche sconfitta di misura ci trovò ai margini dei playoff fino alla sospensione. Mi è rimasto il ricordo di una società seria, ambiziosa, con obiettivi graduali. In quell’estate un po’ incasinata per tutti non abbiamo avuto altri contatti, ed essendo il mio contratto annuale, mi sono guardato attorno». Ed ha accettato la corte di una società giovane ed entusiasta come Teramo, mentre l’estate successiva ha abbracciato un progetto ambizioso come quello della Npc Rieti. Cosa l’ha guidata in queste scelte? «Teramo è una piazza importante, forse speravamo in qualcosa di meglio di una salvezza, ma abbiamo avuto davvero tanti problemi fisici. Dopo quell’esperienza ho cercato una squadra che aspirasse a posizioni alte. Mi ha cercato coach Ceccarelli, che già conoscevo, ed ho accettato l’offerta di una società che ha tutte le carte per fare una buona stagione, e che non mette alcuna pressione per il risultato». Teramo e Rieti sono città simili, a misura d’uomo e in cui si vive bene, che traboccano di passione e tradizione per il basket. A Rieti in particolare convivono due società di B, entrambe con ambizioni di promozione. C’è rivalità tra Npc e Real Sebastiani? «Il derby è molto sentito, e loro erano costruiti per vincere il campionato, ma noi guardiamo solo in casa nostra».
E della nuova Faenza cosa ne pensa? «In Supercoppa sono stati spaziali, poi hanno avuto un periodo sotto le aspettative. Nella gara di andata ho percepito qualche problema interno, c’era tensione e poca serenità. Ma la società è intervenuta, con il cambio dell’allenatore e gli arrivi di Aromando e Molinaro. Si comprende che vogliono dare una svolta alla stagione. Penso recupereranno qualche posizione, ma spero non da questa domenica. Mi attendo un match molto fisico contro una squadra motivata, ma noi dobbiamo riscattare lo stop di Teramo, non possiamo perdere terreno».