Basket B, i Raggisolaris e il debutto di Garelli: «La squadra deve ritrovare fiducia»

Valerio Roila
Non è stato un fulmine a ciel sereno, perché già dal derby perso con Imola si era avuto sentore di un desiderio di svolta da parte della dirigenza dei Raggisolaris, ma l’esonero di coach Alberto Serra, arrivato all’indomani della sconfitta con Senigallia, rappresenta comunque una «prima volta» per una società che si era contraddistinta per i rapporti lunghi con i propri allenatori, mai sollevati dal proprio incarico durante la stagione. E sembrava quasi un controsenso l’uscita di scena proprio del tecnico che aveva condotto il sodalizio neroverde al suo primo trofeo nazionale, quella Supercoppa alzata a Lignano Sabbiadoro neanche tre mesi fa. Il calendario subito in salita, la mancanza di risultati, e qualche episodio hanno però giocato a sfavore del «prof» forlivese, e nel basket, si sa, i millimetri che possono separare le vittorie dalle sconfitte si pagano amaramente, basti ricordare le cadute in volata contro Cesena, Teramo e Senigallia, che hanno causato il gap in classifica che ha indotto al cambio di conduzione. Può aver influito anche l’occasione di poter ingaggiare un navigatore esperto come Luigi Garelli: ci sarà lui alla tolda di comando dei Raggisolaris da domenica, nella delicata sfida interna con Jesi. Classe 1959, bolognese di Bazzano, ma forlivese di adozione, Garelli ha un palmares di sette promozioni da capo allenatore (portando Lugo dalla C2 alla B, Forlì in B1 e successivamente in A2, e Vigevano e Latina ancora in A2) e due Coppe Italia di Serie B, mentre nella scorsa stagione, a Livorno, il salto di categoria gli è sfuggito all’ultimo passo (finale persa 3-2 con Piacenza). A Faenza ritroverà Sebastian Vico, tra i protagonisti della cavalcata con la Unieuro nel 2016. «Aspettavo di trovare l’occasione giusta per tornare in pista - racconta il nuovo head coach dei «leoni» - ed ho scelto di accettare la proposta di Faenza perché qui c’è tutto per poter lavorare al meglio e perché anche la squadra ha valori tecnici elevati. So già che entrare in corsa è complicato, e che troverò dei problemi da risolvere, perché se le cose andassero bene non sarei qui, ma allo stesso tempo è stimolante, e penso che lavorando potremo ritrovare la fiducia. Non stravolgerò tutto, perché non voglio ingolfare la testa dei miei giocatori, ma metterli in condizione di rendere al meglio secondo le loro caratteristiche. Per domenica non metterò troppa carne al fuoco, ma centellinerò le proposte, per dar loro la serenità di poter dimostrare il loro valore. La squadra deve crederci, mettendo in difesa l’intensità di cui è capace, mentre in attacco deve azzardare di più, correndo senza pensare troppo. Poi ci sarà una lunga sosta che ci servirà per mettere dentro qualche concetto in più per fare in modo che alla ripresa si possano proporre già alcune cose diverse da quelle utilizzate finora».