Basket B, da Testa a Pierich, ecco tutti i numeri per valutare il cammino della Rekico

Romagna | 13 Giugno 2021 Sport
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Valerio Roila
Numeri, statistiche e curiosità. La stagione della Rekico si è conclusa e questo è il bilancio finale con un giudizio dedicato a ogni protagonista della cavalcata dei Raggisolaris. Istruzioni per l’uso: le medie sono calcolate su tutte le partite stagionali, dalla Supercoppa fino ai playoff.

#0 TESTA
(11,7 p., 3 rim., 41% da due, 33% da tre)
Prima parte di stagione fulgida, già match winner all’esordio con Alba. Poi patisce lo stop per Covid, perde passo e percentuali, sembra nervoso e cerebrale, calando di precisione anche dalla lunetta. Ma fa cose utili in difesa e torna su buoni livelli con Piombino e nelle due casalinghe dei playoff, chiudendo da top scorer di squadra.

#3 ANUMBA
(9,5 p., 5,2 rim., 60% da due, 23% da tre, 52% lib.)
Salta qualche partita causa Covid e la sua conformazione fisica gli richiede un extra-sforzo per tornare in forma. Quando riesce ad imporre il fisico diventa un fattore, decisivo in alcune circostanze (MVP ad Empoli), e gioca discreti play off. Atteso all’anno della consacrazione, rimane sulle cifre della scorsa annata e continua a litigare dalla lunetta.

#5 RUBBINI
(9,5 p., 3.7 rim., 53% da due, 33% da tre, 77% lib., 3,7 ass., 3 falli sub., 12,1 valutaz.)
Ci si rende conto di quanto sia importante il suo contributo a livello di fluidità offensiva quando manca o quando è sottotono. Gioca ottime partite (top con Ozzano), ne cicca poche e progredisce in tutte le voci statistiche rispetto alla scorsa stagione, risultando il miglior biancoverde per valutazione.

#7 CALABRESE 
(1,6 p. in 7’, 57% da due)
Grande applicazione difensiva e disciplina tattica. Ha spazio soprattutto nella prima parte della stagione, un noioso infortunio gliene pregiudica il finale.

#8 BALLABIO
(11,2 p., 53% da due, 30% da tre, 66% lib., 4 sub., 2 ass.)
Libellula regale e zanzara pungente, moto perpetuo quando si riesce ad aprire il campo e nei pick and roll chiusi con grande pulizia tecnica nell’arte perduta dell’arresto e tiro dalla media. Utilissimo per spezzare ritmi, anche se meno play e con tiro dall’arco meno solido, rispetto a Rubbini.

#9 LY-LEE
(3,7 p., 48% da due, 58% lib., 4,4 rim.)
Combattività, agonismo e prontezza nel momento della chiamata sul parquet, è progredito in difesa nel corso della stagione. Le sue performance non sono state costanti e nelle situazioni di difficoltà è parso poco autoritario e un po’ ondivago, ma non si può chiedere la luna ad un 2001. Interessante mano dall’arco, anche se con numero limitato di conclusioni. Da migliorare quella dalla lunetta.

#11 FILIPPINI
(9,8 p., 57% da due, 28% da tre, 62% lib., 6,5 rim., 11,6 valutaz.)
Primo porto a cui approdare per prender fiducia negli approcci alle partite, assesta qualche «doppia doppia», e dopo i patimenti per il Covid, si riprende fino a giganteggiare nella vittoria corsara di San Miniato. L’arma tattica del tiro da tre perde consistenza nel corso della stagione, e finisce con la spia accesa della riserva nei playoff.

#13 IATTONI
(4,8 p., 50% da due, 21% da tre, 65% lib., 4,2 rim., 1,6 ass.) 
Nell’enciclopedia, sotto la voce «abnegazione», hanno messo la sua foto. Blocchi, manate, chiusure e ruvidezze sono il suo pane quotidiano, mentre in attacco prova percussioni per muovere la difesa per poi sovente scaricare. La pietra angolare sarebbe il tiro dall’arco, che invece diventa la sua croce (nelle precedenti stagioni faentine viaggiava sul 40%).

#18 SOLAROLI
(1,5 p. in 6’, 63% da due)
Alla prima esperienza in un campionato non giovanile, il 2002 mostra intraprendenza, coraggio e personalità. Ampi margini di crescita.

#31 PETRUCCI
(10,9 p., 43% da due, 38% da tre, 84% lib., 3,4 rim.)
Un infortunio gli fa perdere parte della preparazione, costringendolo ad un avvio difficile, ma nella seconda fase si erge a protagonista, da capitano trascinatore, e quando trova anche la mano dalla distanza è sontuoso (vedi San Miniato o gara-4 con Bernareggio). Alla fine conferma le cifre dello scorso campionato.

#55 PIERICH
(6,8 p., 33% da due, 33% da tre, 88% lib., 3,4 rim.)
Chiamato in corsa ad apportare esperienza ad un roster molto giovane, dopo un avvio senza preparazione e con qualche noia fisica, è risolutore ad Oleggio e con Firenze. Cala nel finale, e non riesce ad imporre il suo carisma nella serie play-off.
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