Basket B, Blacks Faenza e Aromando, mani calde mentre Vico è un cecchino dalla lunetta

Valerio Roila
Il monaco asceta Evagrio Pontico l’aveva capito già 1.700 anni fa: il numero esprime immediatamente la quantità, e nel suo significato profondo la qualità. Tanto più in uno sport che di numeri vive, come la pallacanestro. A patto di saperli leggere ed interpretare, con l’osservazione di ciò che accade sul parquet, altrimenti la loro citazione diventa esercizio pleonastico e, come cantava Franco Battiato, «nel fango delle cifre tutto se ne va». E senza abusarne, altrimenti si finisce in un altro paradosso, ricordato dal giornalista sportivo americano Gregg Easterbrook, ovvero quello di poter torturare i numeri abbastanza a lungo, da farti confessare loro qualsiasi cosa. Con queste premesse spulciamo le cifre del campionato dei Blacks, all’indomani della ripresa del campionato vincente con Matelica, ed alla vigilia di un andamento a singhiozzo che li vedrà riposare nel prossimo weekend, a causa della defezione di Firenze con cui avrebbero dovuto giocare, per poi disputare due match in quattro giorni (con San Miniato e nell’infrasettimanale lo scontro al vertice di Rieti), e poi ancora fermarsi per la pausa di Pasqua.

LE CIFRE INDIVIDUALI
L’alta rotazione di elementi, il minutaggio e le responsabilità distribuite tra diversi giocatori (il più impiegato da Garelli è Poggi con 28.7 minuti, solo 28° dei più utilizzati nel girone), rendono rade le possibilità di primeggiare. Eppure, si trovano diversi neroverdi nelle top ten specializzate. A partire dal secondo posto di Aromando tra i marcatori, a quota 16.3 medi, a breve distanza dall’ala empolese Casella (17.1), il quale calca però il parquet oltre 35’ a partita, contro i 26’ di «Aro». Nei rimbalzi, dove primeggia il virtussino imolese Mladenov con 9.5, troviamo ben due manfredi sul podio: Poggi, secondo a 8.7, e lo stesso Aromando, terzo assieme a Fall, a quota 8.5. I due lunghi troneggiano anche nella valutazione globale, con Simone primo a quota 19.8 e «Giò» quarto a 16.8. Un primato se lo porta a casa anche Seba Vico, miglior tiratore di liberi con il 90%, mentre Aromando è terzo nella percentuale tiri dal campo (55%), seguendo a ruota l’ex faentino Klyucknyk (Ozzano) e l’ex Tigers Papa (Fabriano). Degni di nota anche il sesto posto di Molinaro nelle stoppate, il settimo di Pastore sia nelle percentuali dall’arco (41%) che negli assist, ed il decimo di Siberna nei recuperi. Mentre la curiosità è servita alla voce falli fatti, dove per trovare il primo Blacks dobbiamo scendere fino al 54° posto di Voltolini, segnale di una grande attenzione ed organizzazione difensiva, che non necessita il ricorso al gioco falloso per fermare l’avversario.

LE CIFRE DI SQUADRA
I Raggisolaris hanno il miglior attacco del girone (82.6), il secondo dell’intera categoria dietro quello della Luiss Roma (83.2), frutto soprattutto della forza d’urto vicino a canestro, essendo la squadra che tira più volte da due punti (con il 54% di trasformazione, terzo dato, di poco inferiore ad Ancona e Ozzano) e, assieme ai Tigers, quella che tira meno dall’arco, pur ricavandone la quarta percentuale (35%). Se la cifra dei rimbalzi catturati è la sesta del girone, e quello delle stoppate subite è la terza, dove si torna ad eccellere è tra i recuperi, attestando l’efficacia dell’aggressione sulle linee di passaggio, e negli assist, eloquente nel dimostrare la coralità del gioco neroverde. Migliorabile invece l’attenzione per la gestione della palla (14.6 perse, quarto dato peggiore). In quanto alle statistiche difensive, Faenza è tra quelle che ha concesso la peggior percentuale dall’arco (31%, meglio hanno fatto solo Ozzano e Rieti) e meno di tutti rimbalzi, primeggiando soprattutto in quelli offensivi concessi, ovvero protezione del ferro assicurata.