Basket B, Aromando è il «sopravvissuto» dei Blacks Faenza: «Poche energie, ma tanto cuore»

Valerio Roila
Non ha mai avuto problemi a giocare più dell’ordinario, Simone Aromando. E quando ha dovuto fare di necessità virtù, ha risposto presente. I problemi fisici in casa Blacks si sono abbattuti con particolare incisività nel settore lunghi: dopo l’operazione alla schiena subita da Molinaro, che non tornerà sui parquet prima della fine del prossimo mese, il problema muscolare agli addominali di Poggi (proverà a tornare domenica, nel delicato impegno interno contro Jesi) e la contusione al ginocchio di Morciano (ne avrà ancora per un po’), a cui si è aggiunto uno stiramento per Vico, hanno smantellato un reparto considerato tra i più efficienti dell’intera categoria. E che, nella trasferta di Cervia di domenica scorsa, «Rambo» Aromando ha tenuto su con l’aiuto di guardie ed ali. Finendo eletto «pistolero» settimanale, ovvero miglior realizzatore del girone, dalla Lnp, grazie ai 26 punti messi a segno.
Simone, si è sentito un po’ solo vicino a canestro, ultimamente?
«Abbiamo vissuto un paio di settimane difficili, non tanto per le partite in sé, perché poi le energie si recuperano in settimana, ma per la preparazione delle partite, dato che gli allenamenti non sono ottimali se si è a ranghi così incompleti».
Cosa le ha chiesto coach Garelli in questo periodo di emergenza e come è cambiato il suo gioco dal momento che era rimasto l’unico lungo a disposizione?
«Ho dovuto giocare sempre da centro, quando normalmente sono più spesso schierato come ala grande. Gigi mi ha detto di cercare di essere più presente a rimbalzo e di gestirmi con i falli, che possono diventare il problema principale, perché si rischia di sguarnire completamente il reparto».
Le difficoltà di organico forse vi sono costate la vittoria nello scontro diretto di Fabriano.
«Siamo riusciti nonostante tutto ad arrivare nel finale punto a punto coi nostri rivali di classifica, ma loro sono stati più freddi e la partita ci è scivolata via. Ma una sconfitta da loro ci può stare. Importante è stato risalire subito in sella, anche se con i Tigers non è stata una passeggiata: la nostra maggiore qualità è venuta fuori nella seconda metà gara».
Il testa a testa con Fabriano per il secondo posto prosegue. Ed un pensierino a raggiungere Rieti lo coltivate ancora.
«Guardiamo innanzitutto all’obiettivo primario, che è quello di piazzarci tra le prime quattro. Poi cercheremo di piazzarci il meglio possibile, provando a difendere il secondo posto per avere il fattore campo a favore nel primo turno playoff. Rieti è lontana, ma ora ha una partita difficile ad Ancona, poi deve andare a Fabriano, che sarà una sorta di crocevia, ed abbiamo ancora lo scontro diretto con loro, quindi può accadere ancora di tutto».
La Jesi che arriva al PalaCattani domenica ha appena battuto Fabriano, ed è una squadra esplosiva, con tanti punti nelle mani. Come proverete a disinnescare le loro armi da fuoco?
«Sono tosti, talentuosi, e si sono rilanciati in chiave quarto posto. Dovremo cercare di limitare il play Merletto, loro punto di riferimento offensivo, che sa come innescare un tiratore pericoloso come Marulli, o i “pick and pop” di Ferraro o ancora il gioco interno dell’ex manfredo Filippini. Speriamo in una settimana di lavoro più continua, recuperando qualche assente, per potercela giocare al meglio».