Basket B, Anumba già inserito negli schemi della Rekico: "Il merito è della squadra, ma devo migliorare"
Valerio Roila
Ventotto, tredici, nove, cinque. No, non vi stiamo dando consigli per le estrazioni del Lotto. Quantunque, se qualcuno volesse provarci, in caso di vincita ci attendiamo una percentuale. Si tratta invece dei punti subiti dalla Rekico all’esordio in campionato, divisi per quarto. Numeri che dicono tutto dell’impatto turbolento che hanno avuto gli uomini di Friso al cospetto della non irresistibile Porto Sant’Elpidio, e della correzione di rotta progressiva ed inesorabile, partita dalla difesa. Una volta chiusa a doppia mandata la propria area, negandola alle penetrazioni delle guardie marchigiane, ed interrotta la fluidità nella loro rotazione di palla, aprirsi il campo al contropiede e guadagnare fiducia per finire in scioltezza è stata la naturale conseguenza.
Nel trionfo del debutto ha trovato gloria anche l’ultimo arrivato, Simon Anumba, ingaggiato dai Raggisolaris pochi giorni prima del via, e subito calatosi nella parte. Nonostante i pochi allenamenti svolti, è sembrato essere a Faenza dall’inizio della preparazione: «Ho trovato l’ambiente ottimale - concorda la 23enne guardia/ala reggiana di origini nigeriane - e mi sono trovato subito a mio agio. I nuovi compagni di squadra mi hanno aiutato ad inserirmi, dandomi una mano con gli schemi».
Com’è stato l’impatto al ritorno con il campionato di serie B, che aveva già conosciuto a Battipaglia? Il livello è quello che si attendeva?
«Sì, ho fatto già un’esperienza in questa categoria e sapevo cosa attendermi, ma ero nel girone meridionale ed il livello di questo mi sembra più tosto».
Lei è conosciuto per essere soprattutto un grande difensore, ma al debutto è stato produttivo anche in attacco con diverse armi. Quali pensa siano i suoi punti forti e quali quelli in cui deve migliorare?
«Credo di essere adatto ad attaccare il canestro. Al contrario, devo migliorare molto nel tiro dalla distanza e naturalmente ci lavorerò in allenamento assieme al coach e assieme a tutto lo staff».
L’anno scorso era a Torino in serie A, un campionato difficile anche a causa dei problemi societari. Com’è stato giocare accanto a grandi campioni come Carlos Delfino o ex-nazionali come Poeta e Cusin ed allenarsi sotto la guida di un «santone» della NBA come Larry Brown?
«Nonostante tutto è stata un’esperienza super, una grande opportunità per me. Anche considerando l’avventura internazionale in Eurocup. Spero di riuscire a prendere un pezzettino di ognuno dei giocatori con cui ho vissuto accanto per metterlo nel mio bagaglio tecnico. Sono stato bene con tutti, in particolare con Vincenzo Guaiana, un under che ora è a Cecina, ma anche con McAdoo, Wilson e Poeta ho avuto un bel rapporto d’amicizia».
Domenica il livello inizierà a salire, con la trasferta di Montegranaro (ore 18). Cosa sa della vostra prossima avversaria e come la affronterete?
«È una società di grande tradizione ed una bella piazza per il basket. Dobbiamo entrare concentrati sin dal primo minuto, evitando gli errori commessi con Porto Sant’Elpidio, quando abbiamo subito 28 punti nel primo quarto. Non dobbiamo farli esaltare davanti al loro caldo pubblico, altrimenti la gara rischia di complicarsi».