Basket B, al Cattani c'è una sfida speciale per Pastore: «Blacks, contro la mia Piacenza devi blindare il secondo posto»

Valerio Roila
Salutata, con la caduta infrasettimanale a Rieti, la possibilità di chiudere al primo posto la regular season, i Blacks hanno ora quattro partite residue per mettere al riparo dall’attacco di Fabriano la seconda piazza, per la cui matematica certezza bastano tre vittorie. Si parte dalla sfida del PalaCattani di domenica con ospite di turno il Bakery Piacenza, società in cui, oltre a Sebastian Vico, che contribuì alla promozione dalla Serie B nel 2021, militò anche Andrea Pastore, il quale nel 2018/2019 vi giocò la sua prima stagione di A2 lontano dalla sua Latina. La concluse con buone cifre ed ampio spazio (circa 26’ medi d’impiego ed oltre 9 punti per gara), ma anche con il dramma sportivo della retrocessione dopo i playout.
Pastore, che ricordi conserva di quella stagione e di quella società?
«Ci sono periodi che ricordo poco volentieri, come quello delle 10 sconfitte consecutive, durato due mesi e mezzo, ma in generale è stata una buona esperienza, che mi ha forgiato a livello caratteriale ed umano. È un sodalizio ben gestito ed ambizioso, anche se purtroppo ha perso l’imprenditore che l’ha reso grande, Marco Beccari, gran bella persona, prematuramente scomparso. Sua moglie ne sta proseguendo l’opera con lo stesso spirito: l’ho conosciuta e siamo in ottimi rapporti».
Lei in quel periodo diventò amico di Keith Appling, playmaker americano che fu ingaggiato in corsa per arpionare la salvezza, una piccola star a livello universitario, che assaggiò anche la Nba, ma aveva fama di personaggio complicato, e che di recente è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso un parente.
«Lo portavo io agli allenamenti: se ne raccontavano diverse sul suo conto, ma a Piacenza, che per lui era la prima esperienza al di là dell’oceano, si è dimostrato un bravissimo ragazzo, oltre che un gran giocatore. Non so di quali problemi possa aver avuto negli Usa».
Nonostante problemi e vicissitudini, il Bakery si è riassestato, ha vinto 4 delle ultime 5 partite, ed è a caccia del quarto posto che le darebbe la certezza di partecipare alla B d’élite.
«Si sono rinforzati nel mercato invernale con due acquisti d’esperienza come Venuto e Passoni, provenienti da Firenze. All’andata eravamo in periodi diversi, noi con voglia di riscatto dopo due sconfitte, loro non erano la squadra che sono ora, e la vincemmo d’autorità. Ora vengono a Faenza con motivazioni maggiori, ed un obiettivo importante in vista. Gioco da abbastanza tempo per comprendere che si tratti di una partita delicata e dobbiamo instradarla subito, non inseguire l’avversario come accaduto a Rieti. Vogliamo chiudere al più presto la pratica secondo posto».
Anche perché ormai il primo è andato, con Rieti che ha ribadito la sua leadership nello scontro diretto.
«Hanno vinto tre volte su tre contro di noi, è una realtà che va accettata. Ma sappiamo di non essere troppo inferiori e manteniamo accesa una fiammella di speranza. Senza dimenticarci che stiamo giocando da quattro mesi senza Molinaro, che contiamo di riavere nei playoff».