Basket A2, Usa e vinci o Usa e... getta: OraSì, il bilancio con gli americani è in attivo

Stefano Pece
Sono 17 i giocatori stranieri nella storia del Basket Ravenna, 16 dei quali americani e uno sloveno. Molti di questi hanno lasciato il segno nella memoria dei tifosi, altri sono passati senza lasciare traccia. Ripercorriamo anno per anno le coppie che si sono avvicendate con la maglia giallorossa, aspettando la premiata ditta Tilghman-Sullivan scelta per questa stagione.

2013-2014
Ravenna è in Dna Silver e opta per iniziare il campionato con un solo straniero, sceglie Adam Sollazzo, il primo americano della sua storia. Guardia dalla pelle bianca, Sollazzo chiude la stagione con 19.6 punti e 6 rimbalzi. A metà stagione lo raggiunge l’ala Mike Singletary, molto dotato fisicamente: chiude con 15 punti e 10 rimbalzi di media. I due portano Ravenna ai playoff prima di separarsi. Singletary resta a Ravenna, Sollazzo prosegue la sua carriera fra prime e seconde leghe europee.

2014-2015
La muscolosissima guardia dell’Illinois Emmanuel Holloway raggiunge Singletary. I due formano una coppia affiatata ma altalenante nel rendimento. Meglio Singletary, con 16 punti e 9 rimbalzi, rispetto ai 13 punti e 3 rimbalzi del compagno. Ravenna arriva quinta rimanendo fuori dai playoff. Alla fine della stagione i due partono e proseguono le rispettive carriere in Medio Oriente e Asia. Singletary è ancora in attività, Holloway si è ritirato nel 2018.

2015-2016
La scelta ricade su Mo Deloach e Taylor Smith. Il primo si fa subito notare per il suo carattere scontroso che non va d’accordo con i tifosi. Il secondo invece si fa amare per l’impegno. I numeri di Deloach sono buoni, 18 punti, 5 rimbalzi e 4 assist, ma le sue statistiche arrivano più che altro a partita già decisa. Smith invece chiude in crescendo, 14 punti, 8 rimbalzi, 2 stoppate. Ravenna però è nona e fuori dai playoff. Deloach si ritira nel 2019, Smith si guadagna la conferma.

2016-2017
La nuova coppia è quindi Taylor Smith-Derrick Marks. Il primo, centro undersize di 198 centimetri, grazie a un’elevazione incredibile e alle sue stoppate ad altezze siderali diventa l’idolo dei tifosi. L’altro, svogliato e supponente, non lascia traccia, anche perché si infortuna presto ed esce dai giochi. Poco male, è la migliore stagione della storia di Ravenna e arriva la semifinale playoff proprio grazie a Smith e al gruppo degli italiani. Smith vanta una buona carriera in giro per l’Europa, Marks è stato tagliato da Pistoia un anno fa dopo 5 partite.

2017-2018
La società fa le cose in grande. Sceglie una guardia da punti come Rayvonte Rice e un centro che ha la storia del basket nel nome, Jerai Grant. La coppia funziona a intermittenza anche se i numeri sono buoni: 19 punti e 6 rimbalzi per Rice, 15 punti e 8 rimbalzi per Grant. Questo non basta per portare Ravenna ai playoff. Nono posto. Oggi Rice gioca in Giappone, Grant in Grecia.

2018-2019
La peggiore accoppiata della storia dell’OraSì. Adam Smith e Josh Hairston, rispettivamente guardia e ala forte, non sono ben affiatati. Il primo è troppo individualista, il secondo troppo molle. La squadra stenta ma raggiunge i playoff, andando fuori subito nonostante i 25 punti a partita di Smith. Smith ha proseguito la carriera in Grecia e Polonia, Hairston è diventato procuratore.

2019-2020
Dopo la peggiore, ecco la migliore coppia della storia. Charles Thomas e Giddy Potts sono un duo azzeccato. Ala di talento il primo, guardia di enorme fisicità il secondo, trascinano l’OraSì in testa alla classifica prima dell’interruzione per pandemia. Chiudono con 20 punti e 7 rimbalzi il primo, 16.6 punti e 6 rimbalzi il secondo.

2020-2021
Coppia male assortita. Ra’Shad James-Samme Givens. Il primo viene tagliato dopo poche gare, il secondo prosegue la stagione alternando partite da 8 in pagella ad altre da 4. James viene sostituito dallo sloveno Rebec. Givens: 12.8 punti, 7 rimbalzi. James: 12.6 punti, 3.5 rimbalzi. Rebec: 11 punti e 6 assist. James gioca in Marocco, Givens e Rebec sono senza squadra.

2021-2022
La nuova coppia è Tilghman-Sullivan, play e ala forte e l’attesa è grande. La parola passa al campo.