Basket A2, Tilghman è già un leader dell’OraSì: «Il risultato dipende soltanto da noi»
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Stefano Pece
Domenica scorsa la Tezenis Verona ha interrotto la serie positiva dell’OraSì. Una sconfitta figlia di una gara dai due volti: pessima nella prima parte, buonissima nella seconda, fino al controverso finale che ha lasciato scontento staff e tifosi. In sostanza non è piaciuta alla squadra giallorossa la gestione arbitrale nell’ultimo quarto, con tanti falli fischiati ai giallorossi (10 contro 1 solo di Verona) e quel tecnico a Cinciarini per proteste su uno sfondamento dubbio del capitano giallorosso. Il play americano Austin Tilghman non ne fa una tragedia: «Per noi non cambia nulla. Abbiamo perso una partita, che abbiamo visto e rivisto per capire dove abbiamo sbagliato. Abbiamo sbagliato molto in attacco e abbiamo perso una quindicina di palloni nel primo tempo. Non potevamo continuare così e nel secondo tempo abbiamo contenuto le palle perse e siamo migliorati in attacco. Ci siamo guadagnati l’opportunità di vincere, anche se poi non è successo. Verona è molto forte, ma la sconfitta dipende soprattutto da noi». Bicchiere mezzo pieno per il cannoniere dell’OraSì. Per la prima volta dall’inizio della stagione Tilghman non ha raggiunto la doppia cifra, neutralizzato efficacemente dalla impressionante difesa scaligera: «Io resto quello di sempre anche se una partita è andata male - sottolinea - come del resto i miei compagni. Non ci siamo mai montati la testa quando abbiamo totalizzato quattro vittorie, non ci deprimiamo adesso. Non siamo diventati improvvisamente deboli».
Tilghman sembra entrato alla grande nel gruppo. Capacità di finalizzare il gioco, intelligenza nel mettere in ritmo i compagni e spalle larghe per caricarsi sulle spalle la squadra ne hanno fatto subito un punto di riferimento. L’americano parla del suo inserimento spendendo parole di zucchero per i compagni: «Amo il rapporto con loro. Sono tutti ottimi ragazzi, anche se all’inizio è sempre difficile entrare in contatto con un gruppo di persone diverse e con un background differente dal tuo. Abbiamo avuto anche poco tempo per connetterci e per questo è stato importante passare del tempo di qualità, sia in campo che fuori, per conoscersi meglio. Il tratto che accomuna tutti noi è che abbiamo lo stesso obiettivo, cioè di vincere le partite».
Come detto, la gara con Verona ha tolto molte energie e la squadra non ha molto tempo per recuperare, dal momento che tornerà in campo sabato 6 novembre alle 17: «Sono state tutte partite dispendiose, non soltanto quella con Verona - ammette Austin -. Anche se ne abbiamo vinte quattro su cinque c’è ancora molto lavoro. Molti di noi sono alla prima esperienza in questo campionato, pertanto dobbiamo maturare e imparare ancora molto del suo funzionamento, sia come singoli che come squadra. In altre parole non è un problema giocare due partite ravvicinate, siamo un gruppo di ragazzi che ama giocare a basket e se fosse per noi giocheremmo anche quattro volte a settimana». L’Eurobasket è una squadra in crescita. Tilghman non teme la sfida e chiude così: «Stiamo preparando la partita con attenzione. Ma non dipende dall’avversario, dipende da noi, da come ci mettiamo in campo, da come eseguiamo gli schemi e dall’atteggiamento che avremo in difesa e a rimbalzo e dalla comunicazione che ci sarà tra noi in campo. Se riusciamo a far funzionare queste quattro o cinque cose, credo che avremo un buon margine».