Basket A2, Taccetti è la "scatola nera" dell’OraSì: "Da Martino a Canc, quanti maestri"

Romagna | 18 Dicembre 2020 Sport
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Stefano Pece
Nelle prime tre gare l’OraSì ha dovuto fare a meno della guida di Cancellieri in panchina e si è affidata ai due assistenti Bruno Savignani e Francesco Taccetti. Nato a Gubbio nel 1977, quest’ultimo è il giallorosso con la più lunga militanza essendo a Ravenna dalla stagione 2016-2017 quando, nelle vesti di vice di Antimo Martino, raggiunse le semifinali playoff. Pertanto la sua è la più valida testimonianza dei passi avanti fatti dalla società in questi quattro anni: «Il mio interesse per il basket è nato durante le ore di ginnastica ai tempi della scuola media. Poi ho iniziato a giocare nelle giovanili della squadra cittadina, ma la passione è esplosa quando ho visto giocare la Phonola Caserta di Gentile, Esposito e Dell’Agnello». Taccetti ha percorso la trafila da giocatore nelle giovanili di Gubbio, venendo aggregato alla prima squadra che allora disputava la serie C. In seguito, trasferitosi a Bologna per motivi di studio, ha continuato a giocare solo a livello amatoriale. La carriera di allenatore è iniziata in un secondo momento: «Dopo avere lavorato in un’azienda per diversi anni - spiega - nel 2013 ho fatto il primo corso da allenatore. Successivamente, grazie alla conoscenza di Maurizio Minghetti che era mio collega di lavoro ma anche dirigente del Basket Ravenna, ho iniziato il percorso da allenatore. A Ravenna lavoravo già dal 2009, ma ho iniziato ad allenarvi soltanto nel 2013 nel settore giovanile».
Poi il cambio di vita. Nel 2014 Taccetti decide di dedicarsi soltanto alla carriera sportiva: «Il lavoro in azienda non mi gratificava quanto quello sul campo da basket. Quell’anno fui coinvolto anche nel percorso dell’Under 19 Elite, che vinse lo scudetto, e questo scatenò definitivamente la passione. Passai l’estate a pensarci, poi decisi di intraprendere questa carriera».
Da allora Taccetti è diventato parte integrante dello staff giallorosso. La prima stagione come assistente di Antimo Martino insieme ad Alessandro Lotesoriere: «Era la mia prima esperienza coi senior. All’epoca ero un aiutante, ma nel corso degli anni le mie mansioni sono aumentate insieme all’esperienza». E nel corso degli anni Taccetti è stato testimone della crescita della società: «Una crescita - afferma - che è sotto gli occhi di tutti. Ha raggiunto risultati incredibili diventando un punto di riferimento nel panorama cestistico nazionale. Per ottenerli si è consolidata ed è cresciuta come organizzazione».
Martino, Mazzon e Cancellieri. Da ognuno di loro Taccetti ha imparato qualcosa: «Tutti loro hanno contribuito alla crescita della società e sono stati per me la scuola migliore - sottolinea -. Martino è stato il primo a farmi capire come gestire la programmazione settimanale e tutto ciò che c’era al di fuori degli allenamenti. Mazzon invece mi ha insegnato il modo di risolvere i problemi attraverso le cose semplici e come trasmettere questo ai giocatori». Ora c’è Canc: «Da lui ho capito come accrescere il mio livello poiché anche Canc è stato assistente per tanti anni. Adoperiamo un sistema di scouting molto approfondito e l’analisi di questi video mi ha aiutato moltissimo a crescere. Canc mi ha insegnato anche l’attitudine a richiedere il massimo dalla squadra non soltanto in partita ma anche in allenamento».
Anche il rapporto con la città e i tifosi è cresciuto nel tempo: «Ravenna offre mentalità, strutture e qualità della vita. Non mette pressione e questo è un vantaggio e uno svantaggio poiché a volte servirebbe da sprone. Coi tifosi il rapporto si è creato ai tempi delle giovanili poiché molti li ho allenati e ne conosco le famiglie. È un rapporto aperto». Taccetti non ha intenzione di fermarsi qui e intende continuare a crescere professionalmente: «Nel mio futuro vedo una panchina da capo allenatore».
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